Carpenedolo, dopo due anni e un iter tortuoso arriva il nucleo Sla

Marco Zanetti
Lo ha annunciato il sindaco Luca Franzoni che si è detto contento della chiusura positiva del percorso burocratico
La struttura è gestita dalla Fondazione Santa Maria del Castello - © www.giornaledibrescia.it
La struttura è gestita dalla Fondazione Santa Maria del Castello - © www.giornaledibrescia.it
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«Ci è voluto del tempo, ma a Carpenedolo finalmente il nucleo Sla, tra i più all’avanguardia a livello nazionale, a settembre entrerà pienamente in funzione». Lo annuncia il sindaco Luca Franzoni con entusiasmo. Il motivo della sua felicità è da ricercarsi nella chiusura positiva di un iter tanto delicato quanto tortuoso. «Un anno fa ho indagato a fondo come mai non si potevano accogliere malati, nonostante l’inaugurazione dei locali del 7 ottobre 2023 – ricorda appunto il primo cittadino –. La risposta? Nessuno aveva chiaro quando i reparti avrebbero funzionato a pieno regime né come fosse possibile garantire l’equilibrio finanziario ad essi relativo».

La vicenda

Senza entrare troppo nei dettagli, lo stallo a cui Franzoni fa riferimento era scaturito per un «buco burocratico» – prima apparentemente mancante e poi richiesto con errori di forma – con Regione Lombardia. In sostanza, non venivano erogati contributi (gravando di conseguenza sui pazienti l’intero costo della retta) sia per il nucleo che può ospitare 20 persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica – costruito dando seguito al desiderio di Gioconda Bozzola, benefattrice di 1,8 milioni di euro – sia per il nucleo che prende in cura 40 pazienti affetti da Alzheimer. Due comparti seguiti da personale altamente qualificato che, pur diversi tra loro, sono riuniti sotto lo stesso tetto.

Sono sviluppati nella struttura eretta ex novo sul monte Fogliuto ed entrambi sono gestiti dalla Fondazione Santa Maria del Castello, la quale in origine aveva domandato alle banche un mutuo da ben 15 milioni di euro per coprirne i costi di realizzazione. Chiaro però che senza tutti i posti letto occupati, all’orizzonte emergeva il rischio d’insolvenza con gli istituti di credito. Da qui l’intervento decisivo delle istituzioni.

Sono 20 i posti per il nucleo Sla e 40 quelli per l'Alzheimer - © www.giornaledibrescia.it
Sono 20 i posti per il nucleo Sla e 40 quelli per l'Alzheimer - © www.giornaledibrescia.it

«Con l’Amministrazione comunale e con la collaborazione del presidente Antonio Sacco nonché dell’intero Cda della Fondazione, abbiamo portato a termine un’impresa che definirei titanica – dice Franzoni –. Ci tenevo molto: avevo promesso alla signora Bozzola che il suo lodevole gesto in ricordo del compianto marito non sarebbe andato vano. E i risultati ci hanno dato ragione». Nel concreto, si è riusciti a ottenere una moratoria dalle banche fino a settembre 2026. Nel mentre, attivando in parte il comparto Alzehimer, vari rappresentanti politici lombardi e bresciani hanno dato il proprio contributo per sbrogliare l’accreditamento.

Spirito di squadra

«Se oggi esultiamo – afferma il sindaco della cittadina dei carpini –, un enorme grazie va a Guido Bertolaso, Floriano Massardi, Simona Tironi, Claudia Carzeri, Fabio Rolfi, nonché al direttore generale di Ats Brescia Claudio Sileo. Con spirito di squadra, siamo scesi in campo per portare la questione all’attenzione del presidente regionale Attilio Fontana e dare l’opportunità ad associazioni di categoria, come "Viva la Vita Italia" e "Aisla", di beneficiare di un importante servizio sul territorio». Trattasi in effetti di un’eccellenza che, per macchinari e tecnologie a disposizione, non ha quasi paragoni nel panorama sanitario italiano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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