Canton Mombello, detenuto rifiuta trasferimento e appicca un incendio

Il sindacato Sinappe: «Le dichiarazioni di Ilaria Salis alzano la tensione»
Il carcere di Canton Mombello - © www.giornaledibrescia.it
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Nuovo grave episodio di violenza all’interno del carcere di Canton Mobello in città. Secondo quanto riferisce il sindacato Sinappe, nelle scorse ore un detenuto di origine magrebina, che aveva saputo di dover essere trasferito in un’altra struttura « per motivi legati alla sua incolumità personale», ha provocato un incendio all’interno della struttura.

Il segretario generale aggiunto del Sinappe, Antonio Fellone, ha diffuso una nota in cui ricostruisce l’accaduto: «L’uomo ha dapprima appiccato un incendio all’interno della saletta socialità, per poi distruggere suppellettili e qualsiasi oggetto incontrato sul proprio cammino. Solo grazie alla prontezza e all’elevata professionalità degli agenti della Polizia Penitenziaria intervenuti, il peggio è stato evitato e il trasferimento è stato eseguito con successo».

Il sindacato però punta anche il dito contro la recente visita nella struttura dell’eurodeputata Ilaria Salis: «Questo grave evento giunge dopo giorni in cui la nostra Organizzazione Sindacale aveva lanciato l’ennesimo campanello d’allarme, sottolineando come certi comunicati post visita – come quello recentissimo dell’europarlamentare Ilaria Salis – contribuiscano soltanto ad alzare la tensione in ambienti già estremamente delicati».

Per Fellone, quelle della Salis sono state «comunicazioni avventate e spesso scollegate dalla reale situazione interna» che «non fanno altro che alimentare un clima pericoloso, mettendo a rischio la sicurezza di tutto il personale che quotidianamente opera in condizioni difficilissime».

Fellone poi affonda: «La Polizia Penitenziaria merita rispetto per l’immenso lavoro che svolge con dedizione e senso del dovere, così come lo meritano tutte le figure professionali che, a vario titolo, lavorano negli istituti penitenziari» e poi manda un ringraziamento «agli agenti del reparto di Brescia per l’eccezionale gestione dell’intervento e per la costante capacità di risposta alle continue e crescenti pressioni sul sistema penitenziario».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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