L’esperta: «I cani hanno bisogno di movimento e socializzazione»

A parlare è Roberta Vitali di Ats: «Organizziamo corsi e in ufficio 17 dipendenti vengono al lavoro con il cane»
Uno dei cani che i dipendenti di Ats portano al lavoro
Uno dei cani che i dipendenti di Ats portano al lavoro
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Non vanno lasciati da soli in casa (ma nemmeno in giardino) tutto il giorno. Tra i bisogni primari dei cani – oltre a quello del cibo e del sonno – ci sono il movimento e la socializzazione. A farlo notare, sottolineando che vanno considerati «membri della famiglia», è Roberta Vitali, dirigente responsabile della Ssd di Igiene urbana, tutela degli animali d’affezione e interventi assistiti con gli animali di Ats Brescia: «Hanno la necessità di incontrare i loro simili e di condividere spazi e momenti con la famiglia. Sono animali sociali».

Cibo, sonno e gioco

Roberta Vitali
Roberta Vitali

Relativamente all’alimentazione Vitali raccomanda di condividere le scelte con il veterinario di fiducia. Quanto, poi, al sonno «la cuccia è per loro un luogo sacro e va rispettata. Il consiglio è di collocarla in una zona tranquilla della casa, non in un punto di passaggio, in modo tale che il cane non venga disturbato». Fondamentale, poi, è conoscere le caratteristiche specifiche della razza. Alcune, ad esempio, hanno l’indole al riporto che «può assecondata con il gioco così da gratificare molto l’animale». La dirigente suggerisce, inoltre, di rispettare le loro abitudini: «Se escono sempre a una certa ora, non permettere loro di farlo significa tradire le loro aspettative».

I corsi per i proprietari

L’impegno di Ats Brescia per favorire il benessere degli animali si sviluppa su più fronti. Tra questi spicca l’organizzazione di corsi per i proprietari: nel 2024 sono stati rilasciati 21 patentini base a marzo e altri 17 a ottobre. Quelli obbligatori (per proprietari di cani classificati a rischio elevato per l’incolumità pubblica) sono stati in tutto 20 e si aggiungono ai 28 del 2023.

Ats si occupa, inoltre, della formazione in materia di interventi assistiti con gli animali (pet therapy): nel 2024, ad esempio, è stato realizzato un percorso propedeutico in collaborazione con la Regione al quale hanno partecipato 50 persone, delle quali all’incirca la metà erano veterinari.

Prosegue, poi, il progetto «Se lo conosci diventerete amici...» dedicato alla scuola dell’infanzia: in una decina di anni vi hanno partecipato oltre 100 insegnanti. Che, grazie a questa formazione, «possono aiutare i bambini a capire cosa significa avere e prendersi cura di un cane. A loro viene insegnato come comprendere la comunicazione verbale e non verbale, riconoscere le emozioni e, tra le altre cose, sapersi comportare davanti all’animale».

Al lavoro con il cane

In Ats Brescia (sedi distaccate comprese), ricordiamo, i dipendenti possono andare al lavoro con il proprio cane: ad oggi quelli autorizzati sono 17 (5 richieste erano arrivate nel 2022, 4 nel 2023 e 8 nel 2024).

Ci sono Jack Russell, meticci, uno Staffordshire Terrier... Il regolamento prevede che debbano essere iscritti all’Anagrafe regionale degli animali d’affezione(Aaa), avere il libretto sanitario, essere sottoposti a regolari controlli veterinari, profilassi vaccinali e trattamenti antiparassitari, essere puliti e spazzolati. Non sono ammessi i cani classificati «a rischio potenziale elevato». I proprietari (dipendenti a tempo indeterminato) devono possedere il «patentino» e avere una polizza assicurativa per danni contro terzi.

L’esperienza è positiva: «La possibilità di portare il cane al lavoro – commenta Roberta Vitali – si è dimostrata, a tutti gli effetti, un’azione di promozione della salute a beneficio sia del proprietario sia degli altri dipendenti in termini di miglioramento delle relazioni, riduzione dello stress, ma anche incremento delle uscite e dei momenti di socializzazione»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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