Come «lavorano» i cani antidroga della Polizia locale
Al lavoro, anche nella giornata a loro dedicata. Sono i cani dell’Unità cinofila della Polizia Locale cittadina, ieri in servizio antidroga nei parchi della città. Abbiamo visto in azione il decano dei cani poliziotto, Thor, pastore tedesco di 10 anni, molto tranquillo, e il più giovane in servizio, Ivarr, pure lui pastore tedesco di tre anni, molto vivace. A tenerli i due conduttori: Flavio Bordo e Roberto Maniaz. Completano l’organico Bart e Zac, rimasti nella struttura al Comando di via Donegani.
L’impegno dei cani poliziotto è piuttosto consistente: si può dire che il loro «turno» cominci alle 8 del mattino per concludersi alle otto di sera, sempre che non siano richiesti servizi speciali notturni. La mattinata comincia con una necessaria sgambata e prosegue poi con la ricerca di sostanze stupefacenti, sia in ambienti verdi sia in appartamenti e - in ambito preventivo - anche nelle scuole, d’accordo con i presidi dei vari istituti cittadini. Non fanno invece servizi di ordine pubblico, come capita ad alcuni loro «colleghi» della Polizia di Stato. Ultimato il lavoro, la cena.
«Sono cani con i quali si devono adottare regole ben precise - spiegano i due sovrintendenti conduttori -, con i quali non dobbiamo mai perdere la leadership e ai quali non si devono dare premi inutili. Quando trovano la sostanza stupefacente, tanta o poca che sia, il premio che ricevono è il manicotto di stoffa, una sorta di preda con cui possono giocare e sfogarsi». E lo abbiamo proprio visto in azione Ivarr, grattare con la zampa sulla tasca dei pantaloni di un ragazzo seduto al parco Falcone, che dopo la «scoperta» ha potuto addentare il manicotto e poi tirare il conduttore alla sua «tana» sul furgone.
L’Unità cinofila della Locale di Brescia è stata istituita nel 2007, ed è operativa dal 2008. I primi cani erano stati addestrati a Milano, ora uno dei conduttori bresciani è divenuto anche formatore e si occupa di istruire i cani giovani. «Lavorare quotidianamente con questi cani è impegnativo ma anche molto bello - spiegano i sovrintendenti Bordo e Maniaz -; si ottengono davvero tante soddisfazioni e tanta serenità».
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