Violenza di genere, Gino Cecchettin a Brescia nel nome di Giulia

Il padre della 22enne uccisa l’11 novembre 2023, ospite alla facoltà di Medicina per parlare ai ragazzi delle scuole superiori di femminicidio. Ospite anche Maurizio Piovanelli, papà di Desiree uccisa a Leno nel 2002
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Gino Cecchettin a Brescia: il suo messaggio
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La Commissione Genere dell’Università degli Studi di Brescia ha organizzato l’evento «In nome loro», nell'aula magna di Medicina, per riflettere sul tema della violenza di genere e per onorare la memoria delle vittime. Qui la diretta dell’incontro. 

Il messaggio di Gino Cecchettin

«Voglio trasmettere ai giovani quei sentimenti che Giulia custodiva tutti i giorni, l'altruismo e il pensare che insomma ci possa essere un futuro migliore con dei rapporti interpersonali legati alla proattività e non alla prevaricazione».

Lo ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia uccisa a 22 anni l’11 novembre 2023, ospite d’onore alla facoltà di Medicina per parlare ai ragazzi delle scuole superiori su quella che ormai è una piaga sociale: il femminicidio.

«Partiremo con un progetto di genere, un progetto pilota in tre regioni con video sui sentimenti per mille insegnanti. Lancio l’appello al ministero per unirsi a noi in questo progetto» ha aggiunto Cecchettin.

  • Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs
    Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs
    Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs
    Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Violenza di genere, Gino Cecchettin in UniBs - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Con Gino Cecchettin anche Maurizio Piovanelli, il padre della 14enne Desiree uccisa a Leno nel 2002 quando aveva 14 anni, e Francesco Lonati, il fratello di Elena ammazzata a Brescia nell’estate del 2006.
«Noi vorremmo che il nostro messaggio arrivasse un po' a tutta la società. È chiaro che lavorare sui giovani significa fare un lavoro sul futuro e quindi si spera di lasciare un futuro migliore» ha detto Cecchettin.

Le parole di Maurizio Piovanelli

«Desiree amava la vita e avrebbe voluto fare tanto, ma purtroppo ha incontrato le persone sbagliate, ha incontrato degli assassini. Ai maschi dico: siete nati da una donna e quindi tutti voi dovete avere grande rispetto. Alle ragazze dico che ci sono campanelli d’allarme: il ragazzo bullo, un po’ violento, furbo rischia di essere una trappola per una donna che ha sentimenti più puri e che magari non vede la malvagità».

I premi di laurea

L’Università, in collaborazione e con il sostegno finanziario della Bcc di Brescia, del Soroptimist Club di Brescia e della Fondazione Museke Onlus, ha promosso la prima edizione del bando «In nome loro – Premi di Laurea», istituito in memoria delle donne vittime di violenza di genere.

Due premi sono intitolati «In Nome Loro», il terzo premio è dedicato a Desirée Piovanelli, studentessa di Leno uccisa nel 2002 da quattro ragazzi del paese, tre dei quali minorenni, il quarto a Elena Lonati, studentessa universitaria uccisa nel 2006. Ciascun premio è di mille euro. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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