Brescia Partecipa, il centrodestra all’attacco: «Cittadini spettatori»

La Redazione Web
Le opposizioni denunciano: «Un’occasione persa, nessun voto popolare, tutto deciso dall’alto senza confronto né con i consiglieri né con i quartieri»
La campagna per promuovere l'iniziativa
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Il progetto «Brescia Partecipa», lanciato dalla Giunta Castelletti come strumento di coinvolgimento dei cittadini nella vita amministrativa, finisce nel mirino delle opposizioni. I gruppi di centrodestra in Consiglio comunale – Forza Italia-Pli, Brescia Civica, Fratelli d’Italia e Lega Lombarda – parlano di «grande mistificazione» e accusano l’amministrazione di aver «completamente tradito lo spirito del vero bilancio partecipativo».

«Siamo di fronte a una narrazione distorta che svuota di senso il principio stesso della partecipazione – attaccano i capigruppo Paolo Fontana, Massimiliano Battagliola, Mattia Margaroli e Massimo Tacconi, insieme a numerosi consiglieri di opposizione –. Nei veri bilanci partecipativi, come adottati in centinaia di Comuni italiani, i cittadini possono presentare proposte e votarle direttamente, decidendo così quali progetti finanziare».

Una possibilità che, secondo l’opposizione, è stata invece «deliberatamente esclusa» dall’impostazione scelta dalla Giunta. «Non ci sarà alcun voto popolare – proseguono i gruppi di minoranza – e tutto è stato deciso senza alcun confronto serio né in Commissione né in Consiglio comunale. Non sono stati coinvolti nemmeno i Consigli di quartiere, ignorando le richieste di dialogo arrivate anche da noi».

Una gestione che l’opposizione definisce «da centralismo democratico», in cui «ogni scelta arriva dall’alto» e nulla viene lasciato alla reale partecipazione dal basso.

«Questa amministrazione – accusano – ha perso l’ennesima occasione per costruire una città davvero partecipata. È evidente che non conosce il vero significato di bilancio partecipativo, come dimostrano invece tanti altri Comuni, anche bresciani, che lo applicano con trasparenza e coerenza».

Il centrodestra chiede di cambiare rotta: «Non servono annunci – concludono i consiglieri firmatari –. Servono strumenti veri, accessibili e trasparenti che consentano ai cittadini di scegliere, con il voto, i progetti da realizzare per la città».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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