Brescia, in via Milano nascerà presto una nuova residenza universitaria
È il simbolo di una rigenerazione urbana che non si ferma e, al contempo, la risposta più concreta al bisogno di alloggi per i 25 mila studenti degli atenei bresciani. L'immobile di via Milano 4, per anni l’ex falegnameria Spagnoli, chiuso, poi pericolante e infine tristemente noto per occupazioni abusive, ha iniziato il suo conto alla rovescia per diventare la nuova residenza universitaria «Corte Garibaldi».
I lavori
Un progetto che non solo sanerà una ferita nel tessuto urbano della città ma potenzierà in modo significativo l'offerta di student housing bresciana. Oggi l'annuncio ufficiale, che segna l'avvio formale dei lavori per una struttura che garantirà 68 nuovi posti letto, di cui ben 21 riservati a studenti meritevoli o a basso reddito, con tariffe calmierate garantite dal Pnrr. Una prima pulizia dell’area è stata completata e l'avvio dell’intervento vero e proprio è in programma per l'inizio del 2026. I lavori dovrebbero dureranno circa un anno, con l'obiettivo di garantire l'ingresso dei primi studenti tra ottobre del 2026 e febbraio del 2027.
L'edificio, situato nell’area ovest della città, all’imbocco di piazzale Garibaldi, ha una storia complessa. Come ha ricordato Simone Firmo, l'architetto progettista in rappresentanza della società proprietaria Bremi, «l'immobile era in vuoto da circa quarant'anni: dal 1985 gli alloggi al primo piano venivano affittati, ma nei primi anni Duemila, dopo il trasferimento della falegnameria Spagnoli, l'immobile ha iniziato ad avere seri problemi, divenendo un punto critico per via Milano». Per un periodo fu anche occupato abusivamente. Poi, tre anni fa, Bremi ha deciso di acquisirlo. «Dal primo progetto, che era solo residenziale – aggiunge Firmo –, abbiamo creduto in questa visione sociale, sposando l'idea di rigenerazione urbana che restituisce nuova vita a una corte spenta».
Riqualificazione
L'intervento, curato dallo studio Nuova Tecnologia per l'ingegneria impiantistica, è una riqualificazione architettonica e funzionale completa: non solo ripristino statico ma installazione di impianti fotovoltaici e un progetto all'avanguardia per l'abbattimento totale delle barriere architettoniche. Dei 68 posti 10 stanze sono state specificamente progettate per persone con disabilità, distribuite in modo capillare per rendere l'intera struttura accessibile. La corte centrale, vero cuore pulsante della residenza, sarà trasformata in un luogo di ritrovo con gradoni e spazi comuni pensati per favorire la collaborazione e la vita comunitaria.
La gestione della residenza è affidata a Homa Società Cooperativa, un operatore leader nel settore student housing, già presente a Brescia. «Questa è la nostra seconda struttura a Brescia – spiega Luca Spadon di Homa –, e con questi 68 posti, più altri che già gestiamo, raggiungiamo i 300 posti letto complessivi per studenti universitari in città. L'immobile offrirà 48 camere singole e 10 doppie, tutte con bagno privato. La sinergia tra pubblico e privato è stata sottolineata come elemento chiave per il successo dell'operazione.
Sostenibilità
L'assessora all'Urbanistica e all'Edilizia privata, Michela Tiboni, ha espresso grande soddisfazione: «Vedere che progetti come questo riescono a nascere in un contesto come quello di via Milano, già al centro di altre iniziative di riqualificazione, è fondamentale. Un progetto di rinascita dove la collaborazione tra Amministrazione e operatori privati è essenziale per la trasformazione sostenibile della città». Soddisfatto anche l’assessore ai Lavori pubblici, Valter Muchetti.
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