A Bovegno l’acquedotto della Valle è (quasi) realtà dopo 40 anni

Il cantiere dell’impianto di potabilizzazione di Acque Bresciane fornirà acqua potabile a 8 Comuni
Come sarà l'acquedotto della Valle
Come sarà l'acquedotto della Valle
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Dopo una gestazione complessa, mediazioni esterne e un dialogo durato mesi per garantire il rispetto del territorio, e di tutti gli enti coinvolti, hanno preso il via da un paio di settimane, a Bovegno, i lavori per il nuovo impianto di potabilizzazione che abbraccerà tutto il territorio valtrumplino.

Il cantiere, aperto in località Campasso in un’area parzialmente privata, si inserisce nell’ampio progetto dell’Acquedotto comprensoriale dell’Alta e Media Valle Trompia promosso e finanziato da Acque Bresciane.

Come sarà

L’impianto fornirà acqua potabile ai comuni di Bovegno, Pezzaze, Tavernole sul Mella, Marcheno, Gardone Valtrompia, Sarezzo, Lumezzane e Villa Carcina, abbracciando, quindi, alta, media e bassa valle, integrando e rafforzando le fonti di approvvigionamento già esistenti.

L’impianto, che avrà una potenzialità di produzione pari a 110 litri al secondo, sarà realizzato da alcune aziende, locali e non, capeggiate dall’impresa Torricelli srl di Forlì: Facchetti Costruzioni spa, di Pontoglio, Ans srl di Polaveno e Micron srl di Castel Ivano, in provincia di Trento.

L’appalto

L’appalto prevede la progettazione esecutiva e la costruzione del nuovo impianto di potabilizzazione, comprensivo dell’attraversamento aereo del Mella, del fabbricato che ospiterà l’impianto, delle opere civili annesse, delle condotte di processo, dei serbatoi e delle apparecchiature elettromeccaniche necessarie al trattamento automatizzato delle acque, nonché della viabilità di servizio.

L'opera attesa - © www.giornaledibrescia.it
L'opera attesa - © www.giornaledibrescia.it

Il sistema di potabilizzazione sarà realizzato secondo un approccio multi-barriera, articolato in più stadi di filtrazione in serie, fino al trattamento mediante membrane di ultrafiltrazione e disinfezione finale prima dell’immissione in rete. Del progetto si era iniziato a parlare a livello ancora negli anni 80: la sede è variata varie volte passando anche da Tavernole; fino alla decisione di realizzare l’impianto a Bovegno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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