Bovegno, Graticelle insorge per i disagi dovuti al nuovo acquedotto

A Bovegno si alza la voce di chi chiede chiarezza sul futuro dell’acquedotto comprensoriale della Valtrompia. Nella frazione di Graticelle è, infatti, nato il comitato «Pro Graticelle», che sabato prossimo alle 18, sotto lo storico porticato del borgo, si presenterà pubblicamente per illustrare dubbi e raccogliere perplessità dei cittadini. L’opera, dal valore di 27 milioni di euro interamente finanziati con fondi del Pnrr, è gestita da Acque Bresciane e rappresenta il primo lotto di un’infrastruttura che dovrà garantire approvvigionamento idrico a Bovegno, Pezzaze, Tavernole, Marcheno, Gardone, Sarezzo, Lumezzane e Villa Carcina.
I malumori
I cantieri aperti a Graticelle, connessi anche alla realizzazione di una centrale idroelettrica prevista dal progetto, hanno acceso tensioni. Il comitato, in una lettera indirizzata alla Comunità montana, denuncia «un borgo sacrificato in nome di un progresso che sembra favorire tutti tranne chi lo subisce». Vengono segnalati disagi quotidiani, strade dissestate e «un silenzio che pesa come una cappa» su un paese di appena 60 residenti che temono conseguenze paesaggistiche e idrogeologiche.
«Non siamo contro l’opera – spiega un uomo che ha la seconda casa a Graticelle e ha aderito al comitato –, ma ci chiediamo chi controlla davvero i lavori, se la sicurezza è garantita e se il paesaggio sarà ripristinato. A Graticelle l’impatto è forte: è possibile che il paese non abbia alcun ritorno?». Dal canto suo il presidente della Comunità montana, Massimo Ottelli, ricorda che «l’iter dell’acquedotto parte dagli anni ’90, con l’obiettivo di mettere in rete la valle. Il contributo Pnrr è arrivato proprio perché il progetto era già molto avanzato».

Ottelli garantisce che «tutti gli enti competenti, Provincia, Ato, Soprintendenza, Ats, Arpa, hanno dato prescrizioni e continueranno a vigilare. I lavori sono importanti e invasivi, ma il progetto prevede ripristino ambientale e collaudo finale. Chiediamo pazienza, come sempre avviene con grandi opere».
E aggiunge: «Parliamo di un’opera pubblica, di un potabilizzatore e di nuove reti idriche fondamentali per il territorio. Sono stati fatti studi idrogeologici e il cantiere è monitorato. Le autorizzazioni paesaggistiche sono state rilasciate, e a fine lavori è previsto un ripristino garantito da fideiussioni. Graticelle non rimarrà senza acqua, anzi: il Comune porterà a casa opere complementari e miglioramenti infrastrutturali». Resta il malumore, i residenti nelle scorse settimane hanno anche raccolto firme per chiedere maggiore attenzione ai rischi. Sabato sarà il primo banco di prova: capire se ci sarà spazio per ricucire la fiducia con chi convive con il cantiere sotto casa.
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