CronacaBassa

Borgo San Giacomo, il gran restauro dell’archivio storico parrocchiale

Emmanuele Andrico
Promotori del recupero, oltre al parroco don Fausto Mussinelli, sono Angelo Micheli e Giorgio Venturini. Il progetto per salvare i volumi è iniziato nel 2021 e si concluderà nel 2026
Angelo Micheli e Giorgio Venturini
Angelo Micheli e Giorgio Venturini
AA

Un lavoro certosino, frutto della sapiente mano di esperti restauratori. Così, uno dopo l’altro, i fogli, la copertina, il dorso, le cuciture e gli inchiostri dei libri e dei registri dell’antico archivio parrocchiale stanno tornando all’antico splendore.

Lavoro certosino

«All’appello mancano una decina di volumi da restaurare e altrettanti da rilegare – ha spiegato il parroco del paese, don Fausto Mussinelli –. Si tratta di quelli più recenti, risalenti alla seconda metà del ‘900. L’opera sarà finanziata grazie al contributo del Ministero della Cultura, sezione archivistica». Il progetto, affidato alle restauratrici Chiara Perugini, Francesca Toscani e Stefania Alghisi della ditta Chiara Perugini di Brescia, è iniziato nel 2021, e l’anno successivo ha portato al restauro del primo lotto, per un totale di 5 volumi e un costo di 7mila euro.

I volumi racchiudono nascite, storie, morti, spese e storie
I volumi racchiudono nascite, storie, morti, spese e storie

A finire sotto i ferri è toccato poi al secondo lotto, un insieme di tredici volumi e un libro di conto. In questo caso il costo del restauro è stato di 21mila euro. Il terzo lotto ha visto il recupero di altri 18 tomi. In questo caso, il 60% del restauro è stato finanziato con fondi statali, mentre per il restante 40% bisogna ringraziare la generosità della Cra di Borgo San Giacomo e di alcuni privati, per una spesa totale di circa 20mila euro.

Tesori di carta

Promotori del recupero di questo importante pezzo di storia gabianese, oltre al parroco don Fausto Mussinelli, sono Angelo Micheli e Giorgio Venturini. Proprio quest’ultimo ha spiegato che: «Adesso non resta che recuperare l’ultima parte dell’archivio. Il restauro sarà suddiviso in due step, il primo dopo l’estate, mentre per il secondo bisognerà pazientare fino al prossimo anno».

La storia

I volumi giunti sino ai giorni nostri partono dal 1548, prima del decreto austriaco che imponeva ai parroci di tenere dei registri in cui annotare eventi quali nascite, morti, matrimoni, spese sostenute dalla parrocchia e altro ancora. A Borgo San Giacomo iniziarono ad annotare tutto pochi anni dopo l’inizio del Concilio di Trento, nel 1545. Si tratta di registri di battesimo, matrimonio, defunti, ma sono stati trovati anche alcuni testi di una certa rilevanza storica.

I fondi

«Siamo riusciti a finanziare questo importante lavoro di recupero grazie a fondi provenienti da bandi del Ministero della Cultura e al prezioso contributo della Cassa Rurale ed Artigiana di Borgo San Giacomo – ha concluso Venturini –. Fondamentali sono stati anche il supporto dell’Archivistica Lombarda e la competenza messa in campo da Fabrizio Levati, funzionario archivista della Soprintendenza Bibliografica Lombarda. In futuro vorremmo anche avviare un progetto di digitalizzazione», ha concluso Venturini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...