Boom di elettriche, ma nel Bresciano un’auto su cinque ha almeno vent’anni
L’elettrico prende piede con una crescita boom, ma in provincia di Brescia una grossa fetta delle auto è molto anziana. I dati diffusi dall’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) ci raccontano appunto di incrementi percentuali da record per i mezzi green, basti pensare che la Tesla, marchio simbolo della mobilità elettrica, nel 2023 ha venduto 867 vetture, raddoppiando la sua presenza sul mercato bresciano; dal 2017 al 2023 l’incremento delle auto elettriche è di oltre il 3.000%, ma partivamo da 186 per arrivare 6.297.
A tenerci con i piedi per terra restano, incontestabili, i numeri dell’Aci che ci ricordano che in provincia circolano 839.582 autovetture e, come si dice, non sono tutte rose e fiori. Di queste le auto con più di 20 anni a Brescia sono infatti 160.215 e tra queste quelle certificate come di interesse storico e collezionistico sono oltre le 110mila. Intanto accanto alle Euro 0 che resistono (sono 48.053 esemplari) si manifestano i cambiamenti nella modalità di alimentazione delle autovetture che circolano a Brescia.
Alla fine del 2023 quasi l’84% delle automobili è alimentato a benzina o gasolio, mentre le forme di alimentazione alternativa muovono poco meno di 136mila veicoli ossia poco più del 16% del totale. Può sembrare poco, se consideriamo gli scenari futuribili della evoluzione della mobilità, ma basta guardare agli ultimi sei anni per cogliere la dimensione di queste trasformazioni.
Lo storico
Nel 2017 le autovetture circolanti a Brescia, stando ai dati dell’Automobile Club d’Italia, erano 787.490 e, di queste, meno di 80mila avevano forme di alimentazione diverse dalla benzina o dal gasolio. In soli sei anni le fonti alternative hanno complessivamente aumentato il loro impiego in quasi 56mila veicoli, con un aumento del 69,7%. Quasi il 70% di veicoli alimentati con la varia gamma di alternative alla benzina e al gasolio non è poca cosa se consideriamo lo stretto arco temporale che, peraltro, comprende la pandemia e il calo considerevole delle prime immatricolazioni degli ultimi anni. Tuttavia, tra il 2017 e il 2023, le autovetture circolanti sono, comunque aumentate di oltre 52mila unità, pari al +6,6%. Di certo non sono scomparse le auto alimentate solo a benzina che, tra il 2017 e il 2023, aumentano di oltre 14mila unità, pari al +4%, un incremento comunque inferiore al dato generale.
Addio diesel
Diminuiscono nettamene le automobili a gasolio, che, tra il 2017 e il 2023, si riducono di oltre 18mila unità, pari al -5,1%, portando la quota del diesel dal 44,7 al 39,7% del totale. Ciò detto la somma delle automobili mosse da fonti di alimentazione standard, che pure si riduce, complessivamente di 3.689 unità, nel 2023, interessa ancora l’83,8% delle automobili, a fronte dell’89,8% del 2017.
Nella guerra tra i gas rimane al palo il metano poiché aumenta di poco il numero delle auto che, oltre alla benzina, utilizzano il metano. Il grande balzo tra il 2017 e il 2023 lo fanno le ibride a benzina che da 4.288 salgono a 36.818. L’accoppiata ibrido più benzina passa, in soli sei anni, dall’essere adottata solo dallo 0,5% delle autovetture nel 2017 al 4,4% del totale nel 2023.
Lo stato dell’arte
I dati sulla composizione del parco circolante ci riportano alla realtà e da qui è doveroso partire nella valutazione di qualsiasi scenario sul parco autovetture di domani. Se è importante guardare al futuro e all’auto che si vorrebbe promuovere per raggiungere i target ambientali, lo è altrettanto concentrarsi sullo stato dell’arte di un parco autovetture bresciano costituito, nel 2023, da una metà delle automobili circolanti immatricolate da più di 10 anni.
Sono, infatti, oltre 446mila, il 53,2% del totale, le automobili bresciane immatricolate prima del 2014 e, tra queste, oltre 160mila circolano da più di 20 anni. La transizione verso una mobilità sostenibile deve avvenire in modo socialmente ed economicamente accettabile.
Intanto su 43mila Move-in adottati in Lombardia sulle auto più inquinanti per poter circolare nonostante le emissioni inquinanti, a Brescia sono 2.504 i conducenti che hanno adottato la scatola nera. Questo perché l’auto di domani «sicura, sostenibile e accessibile» è una bella idea che costa cara e non è per tutti.
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