Bimbo caduto in piscina a Castrezzato, disposta l’autopsia
Il pubblico ministero di Brescia Caty Bressanelli ha disposto l’autopsia sul corpo del bambino di quattro anni morto ieri all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era arrivato venerdì dopo essere caduto nella piscina di un parco acquatico di Castrezzato.
Il bambino era con il padre, che lo ha perso di vista, ed è finito in acqua senza saper nuotare. Quando il genitore lo ha visto, il corpicino del piccolo galleggiava esanime. Le condizioni erano apparse immediatamente disperate e dopo due giorni in ospedale il bambino è deceduto.
La nota di Assopiscine
La morte del piccolo è «una perdita che addolora profondamente e che richiama, ancora una volta, l’importanza della prevenzione e dell’educazione alla sicurezza acquatica». Lo sostiene in una nota Assopiscine che, «nell’esprimere il più profondo cordoglio per il tragico episodio di annegamento», sollecita «una legge nazionale sulla sicurezza delle piscine».
«Di fronte a tragedie come quella di Castrezzato, non possiamo limitarci al cordoglio. È il momento di agire – dichiara il presidente Ferruccio Alessandria –. Assopiscine chiede da anni una legge nazionale che imponga standard minimi di sicurezza per le piscine, come avviene in altri Paesi europei. Non possiamo più affidarci al caso o alla sola responsabilità individuale: serve un quadro normativo che metta al centro la prevenzione, la sorveglianza e l’educazione. La sicurezza in piscina non è un optional, è un dovere collettivo».
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