Fragilità in aumento e disuguaglianze tra ostacoli burocratici per l’accesso agli aiuti

Daniela Zorat
È il bilancio 2025 delle Acli: pratiche di disabilità in calo per le difficoltà della riforma, più domande di pensione
Le Acli si confermano riferimento gli anziani - © www.giornaledibrescia.it
Le Acli si confermano riferimento gli anziani - © www.giornaledibrescia.it
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Fragilità in aumento e diseguaglianze persistenti. È quanto emerge dai dati relativi al 2025 raccolti dai servizi Caf e Patronato delle Acli provinciali, cui i bresciani continuano a rivolgersi con fiducia «visto l’aumento delle pratiche trattate, cosa che dimostra la qualità del nostro lavoro, la solidità e l’affidabilità riconosciutaci. Da qui il nostro grazie agli operatori e ai direttori che hanno dimostrato spirito di prossimità», come afferma la presidente, Stefania Romano, che precisa come i dati «consentano di focalizzare le vere questioni politiche da porre al centro».

Patronato

Dal bilancio emergono anche alcuni elementi positivi come l’incremento del numero di domande di maternità «che comprende anche il dato del congedo parentale: ben 3.700 rispetto alle circa 2.500 del 2024. Questo per un intervento legislativo - spiega Fabio Raggi, direttore del Patronato - che ha aumentato l’indennizzo anche per il terzo mese, e le istanze sono così salite da 1.300 a 1.650».

Tra gli aspetti negativi però ve ne sono altri: le domande di invalidità - o disabilità, com’è chiamata ora -, a causa della riforma sperimentale avviata a Brescia e in altre 19 province all’inizio dell’anno, sono calate drasticamente, da 10mila dell’anno precedente a 7.200.

Disabilità: permangono problemi nella sperimentazione della riforma - © www.giornaledibrescia.it
Disabilità: permangono problemi nella sperimentazione della riforma - © www.giornaledibrescia.it

Criticità

«Questo perché Inps sta incontrando enormi difficoltà nel gestire la mole di richieste - prosegue Raggi - con ritardi pesanti. L’Istituto dispone solo di tre unità di valutazione di base, è in difficoltà a reperire i medici legali che devono essere a capo delle commissioni e questo si riverbera anche su tutta una serie di diritti connessi, cui i cittadini, alla fine, rinunciano».

Stabili le domande di Naspi (4.100); in calo le domande di dimissioni da 4.800 del ’24 a 4.300 del ’25, così come diminuite sono le richieste di assegno di inclusione, supporto alla formazione e al lavoro passate da 2.500 a 1.900; aumentano le domande di pensione, sia di vecchiaia sia anticipata, che passano da 4.700 a 5.000; in crescita anche gli interventi in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali che da 1.300 arrivano a 1.400, «segno che i lavoratori stan prendendo coscienza di queste possibilità, visto che gli indennizzi Inail non sono tassati. E questi sono diritti che van pubblicizzati», continua Raggi.

E ancora: è stabile il numero dei cittadini stranieri (3.900) entrati alle Acli per consulenze in materia di permessi di soggiorno, ricongiungimenti e richieste di cittadinanza. Il servizio lavoro domestico ha assistito 2.600 famiglie, cento in più rispetto al 2024.

Caf

La fiducia che i bresciani hanno verso il Caf delle Acli, il centro di assistenza fiscale, è dimostrata dalla crescita dei Modelli 730/2025 che sono stati elaborati: 71.114, rispetto ai 68.717 dell’anno precedente. «Negli ultimi dieci anni, nonostante la precompilata - aggiunge il direttore del servizio, Michele Dell’Aglio - da 49mila utenti siamo passati a 71mila. In crescita il dato relativo alla presentazione dell’Isee, con un + duemila famiglie che porta a 42mila i nuclei familiari assistiti».

E l’Isee è strumento necessario per poter usufruire di bonus di ogni tipo, e con alcuni accorgimenti sarebbe davvero strumento di equità sociale. In moltissimi si rivolgono al Caf anche per il nuovo servizio Send di notifiche digitali, che in sei mesi ha interessato 4.500 persone.

Bilancio

«La fotografia che emerge dai dati inquadra una situazione - ha concluso il vicepresidente Fabrizio Molteni -: le persone meno abbienti fan fatica a curarsi, a trovare una casa e le disparità tra chi ha redditi più alti e gli altri si fanno sempre più forti. Con questi dati alla mano porteremo all’attenzione del legislatore alcune dinamiche che sarebbero da rivedere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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