Barbero al Grande, il pubblico: «Ti appassiona e ti coinvolge»
C’è chi ha studiato sui suoi testi all’università e chi lo ha scoperto in televisione. Altri ancora le sue lezioni in formato podcast le ascoltano una dietro l’altra con lo stesso fervore di una hit estiva. E poi c’è chi, anche se con lui non ha mai avuto un vero e proprio contatto, al solo sentire il suo nome è corso al pc per ottenere uno degli ambiti biglietti per la sua lezione di oggi al Grande, ovviamente tutto esaurito.

Questo, e molto altro, è il pubblico che ben prima dell’apertura delle porte del teatro cittadino si è messa in fila per assistere alla lezione di Alessandro Barbero, storico, saggista e divulgatore scientifico che oggi parlerà di San Francesco, a quasi 800 anni dalla morte del patrono d’Italia.
Un tema non nuovo per Barbero, che ha già studiato agli albori della sua carriera il santo insieme alla storica bresciana Chiara Frugoni, e al quale ha dedicato il suo ultimo sforzo editoriale «San Francesco» (Editori Laterza, 448 pp.).
Cultura e conoscenza
«Sono riuscita a prendere due biglietti per miracolo – gioca con le parole Lucia, anche lei pronta a sedersi in platea al Grande –. Già in passato avevamo più volte provato a sentire dal vivo il professore ma i suoi appuntamenti vanno sempre subito sold out. Sono stata fortunata».
Perché ciò che si è creato attorno ad Alessandro Barbero, medievista di fama internazionale che da poco ha lasciato la sua cattedra all’università del Piemonte Orientale andando in pensione, va oltre la curiosità e la voglia di conoscenza. Tra meme e citazioni, comparse in tv e aneddoti, il professore piemontese ha condensato attorno alla sua figura una sorta di comunità, quei «Vassalli di Barbero» citando il nome di una pagina social a lui dedicata, che hanno cominciato ad attendere un suo contenuto con più agitazione dell’uscita di un nuovo disco.
«Questo perché ha una capacità di raccontare incredibile, ti appassiona e ti coinvolge come nessun altro – spiega Marco prima di entrare al Grande –. È vero che è diventato pop ma meglio così, con lui la cultura e la conoscenza si diffondono». Perché il prezzo della celebrità è di certo alto, ma visti i risultati si può scommettere che Alessandro Barbero è ben contento di pagarlo.
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