Scacco alla banda dei bancomat di Brescia e Bergamo: quattro arresti

Per ora gli viene contestato un solo colpo, quello del 24 maggio a Sarnico, provincia di Bergamo, divisa da Paratico e Brescia solo da un ponte. Ma gli elementi raccolti nel corso delle perquisizioni, messi in relazione con quanto già emerso durante le indagini, lasciano intendere che possa essere loro anche la firma sul resto della ventina di assalti fotocopia che si sono registrati tra Brescia e Bergamo dall’inizio dell’anno. Il cerchio, per ora, si è chiuso attorno a quattro persone ma l’operazione non è conclusa.
Gli arresti
Nelle scorse ore i carabinieri del Comando provinciale di Bergamo, con il supporto dei colleghi di Brescia, Treviso, Vicenza, Padova, Alessandria e Savona hanno arrestato quattro persone, tre in carcere e una agli arresti domiciliari, ritenute mente e cuore del gruppo che ha colpito con l’esplosivo gli sportelli bancomat di istituti di credito in tutto il Nord Italia. Si tratta di nomadi di etnia sinti, residenti in campi nomadi del Veneto, ma con appoggi in diverse altre province, tra cui Brescia appunto, e tutti con alle spalle numerose questioni con la giustizia. Alcuni di loro anche specifiche per quello che riguarda i colpi con l’esplosivo.
I componenti
In manette è così finito un 35enne pregiudicato per reati contro il patrimonio che è stato fermato nel comune di Vedelago, in provincia di Treviso, nel campo nomadi in cui vive. Stessa sorte per un altro pluripregiudicato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con esplosivo ai danni di sportelli bancomat, detenzione di armi clandestine, reati contro la persona e contro il patrimonio che è stato rintracciato a Galliera Veneta in provincia di Padova. Stesso curriculum per il terzo componente della banda che formalmente domiciliato a Vicenza è stato rintracciato nei pressi di un bar di Desenzano. Un quarto soggetto si è spontaneamente presentato ai carabinieri ieri mattina.
Esplosivi e carcasse
Nel corso delle perquisizioni è stata trovata, in un garage, la Golf che era stata ripresa, con targhe modificate, dalle telecamere della banca di Sarnico. All’interno c’erano le carcasse di altre casse bancomat che ora i carabinieri cercheranno di collegare alle altre banche assaltate. Nella stessa auto arnesi da scasso, diverse targhe clonate e altre tre «marmotte» di esplosivo pronte per i prossimi assalti e che sono poi state fatte brillare dagli artificieri.
L’operazione
La vasta operazione, che ha impiegato oltre 80 carabinieri con l’appoggio di un elicottero e delle unità cinofile, ha portato a recuperare anche 16mila euro in contanti, orologi di valore e gioielli, oltre a moto e attrezzi da giardino che si ritiene siano di illecita provenienza. I militari dell’Arma sono arrivati anche in un campo nomadi della Franciacorta e anche gli elementi raccolti in provincia di Brescia sembrano destinati a completare il quadro. Il gruppo potrebbe aver colpito dunque, nei primi mesi del 2025, a Palazzolo, Capriolo, Adro, Trenzano, Coccaglio, San Pancrazio e Passirano ma anche a Nuvolera, Prevalle e Pavone Mella. Colpi con metodologie fotocopia.
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