Assalto ai bancomat, la «banda del botto» colpisce anche a Sarnico

Si arricchisce di settimana in settimana la geografia degli assalti con l’esplosivo ai bancomat nella nostra provincia e nella vicina Bergamasca. L’ennesimo assalto della banda del botto infatti è andato in scena nella notte tra sabato e domenica alla Banca Popolare di Sondrio di Sarnico, proprio sul lungolago e a poche decine di metri dal ponte che segna il confine con la provincia di Brescia.
La dinamica
Lo scoppio ha svegliato i residenti del centro del Comune sebino attorno alle 4.30 del mattino. Chi si è affacciato alle finestre ha raccontato di aver solo visto un’auto allontanarsi a forte velocità. Non serve però molto altro per ricostruire cosa sia accaduto in un colpo fotocopia dei tantissimi, più di venti dall’inizio dell’anno, assalti registrati tra Brescia e Bergamo nel solo 2025.
La banda ha piazzato una carica di esplosivo solido sulla cassetta blindata dello sportello automatico e innescato l’esplosione. Lo scoppio è stato violentissimo e oltre alla macchinetta che distribuisce i contanti ha distrutto anche diversi degli arredi interni della filiale e danneggiato l’ascensore che sale proprio accanto allo sportello.
I precedenti
Un colpo che quasi certamente porta la firma del gruppo che ha già colpito a Palazzolo, Capriolo, Adro, Coccaglio e Passirano e che ha seminato danni e filiali di banche sventrate nella porzione di provincia di Bergamo a ridosso della nostra bassa. Per identificarli, e bloccarli, sono al lavoro da mesi i carabinieri di almeno tre province.
Tutt’altro discorso invece per il gruppo che, con modalità leggermente diverse e in maniera meno sistematica, ha colpito nella zona est della nostra provincia. I colpi sono stati registrati a Nuvolera, Pavone Mella e Prevalle.
La ricostruzione
La convinzione degli investigatori è che per questi assalti ad essere entrato in azione possa essere stato un gruppo diverso, la cui ipotetica zona di partenza per le razzie ai bancomat è ancora tutta da individuare e sui cui, al momento, filtrano pochi dettagli.
Le tante indagini hanno evidenziato caratteristiche comuni a questi gruppi che impongono particolare attenzione anche nell’azione di contrasto. In diversi video delle telecamere di sorveglianza infatti si sono visti soggetti con armi a canna lunga, fucili o mitra, fare da palo ai complici in azione.
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