CronacaBassa

Bagnino trovato morto, aperto un fascicolo per istigazione al suicidio

Per la Procura è un «atto dovuto», necessario per procedere all’autopsia sul corpo dell’uomo. Gli inquirenti escludono il coinvolgimento di terzi
I carabinieri sul luogo del ritrovamento del cadavere - © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri sul luogo del ritrovamento del cadavere - © www.giornaledibrescia.it
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Un fascicolo per istigazione al suicidio. È stato aperto in Procura in seguito al ritrovamento del corpo di Matteo Formenti, il 37enne bagnino di Chiari scomparso lunedì e trovato senza vita nei boschi ai piedi del Montorfano nella mattinata di mercoledì.

«Atto dovuto»

  • Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere
    Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere - © www.giornaledibrescia.it
  • Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere
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  • Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere
    Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere - © www.giornaledibrescia.it
  • Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere
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  • Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere
    Cologne, il luogo del ritrovamento del cadavere - © www.giornaledibrescia.it

Il fascicolo è a carico di ignoti ed è un atto dovuto, assicurano in Procura, necessario per poter procedere all’autopsia sul corpo dell’uomo che era al lavoro quando, nel pomeriggio di venerdì, in una delle piscine del parco acquatico Tintarella di Luna di Castrezzato è annegato il piccolo Michael e per questo era stato indagato per il suo omicidio colposo. Gli inquirenti escludono il coinvolgimento di terzi nella morte del bagnino, né in forma diretta, né indiretta, proprio a titolo di istigazione. Il sopralluogo compiuto nel bosco dov’è stato recuperato il cadavere del 37enne e all’interno della sua auto, parcheggiata a poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento, ha escluso un intervento esterno, così come la prima ispezione del cadavere.

Sui social

Tanti, invece, nei giorni tra venerdì e domenica, tra l’annegamento del piccolo Michael e la sua morte avvenuta dopo 48 ore di coma all’ospedale di Bergamo, soprattutto attraverso i social hanno messo nel mirino il ruolo dei bagnini, attribuendo loro, nei commenti alle notizie sulla tragedia del piccolo Michael, la responsabilità per quanto accaduto. Un tribunale sommario quello social nel quale, almeno per ora, gli inquirenti non hanno trovato nulla di penalmente rilevante.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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