Baby gang in Valtrompia, il giudice: «Abituati a commettere reati»

Dalle carte dell’inchiesta sugli otto minori arrestati emergono episodi inquietanti. Tra le vittime c’è chi è ha dovuto seguire una terapia per l'ansia per superare l’accaduto
Loading video...
Rapine ed estorsioni a disabili: arrestati otto minorenni
AA

Per chi indaga non ci sono dubbi: «È un nutrito gruppo di minori che si è imposto sul territorio come baby gang».In comunità sono finiti un 17enne residente a Lumezzane, un 19enne di Villa Carcina e un 18enne di Concesio, mentre è stato disposto l’obbligo di permanenza in casa per un 17enne, un 18enne e un 19 enne di Villa Carcina, per un 18enne di Concesio, per un 17enne che abita in città. Erano tutti minorenni all’epoca dei fatti contestati.

Le vittime

Una delle vittime della baby gang sgominata in Valtrompia era stato costretto addirittura ad iniziare una terapia farmacologica a causa del grave stato d’ansia provocato dai ragazzini che lo minacciavano e molestavano. Aveva ridotto le uscite e «avendo un fondato timore per la propria incolumità aveva cambiato le abitudini di vita» secondo gli inquirenti. Il giovane, 14enne all’epoca degli episodi contestati, veniva affrontato e deriso in strada e in un caso gli sono state rubate le scarpe facendolo tornare a casa scalzo. «Tu non devi parlare a nessuno di quello che è successo altrimenti le prendi» lo avevamo poi minacciato. Un giorno gli hanno abbassato i pantaloni al parco: «Vuoi prenderle davanti a tutti?» lo avevano minacciato.

Agli atti dell’inchiesta sono finiti pestaggi con la fibbia della cintura, aggressioni con calci e pugni, minacce con il coltello, sfregi al viso, furti di cellulari, scarpe, marsupi, borse, spray urticante spruzzato sul volto di chi provava a difendersi e anche una pistola mostrata ad una vittima legata con le mani dietro la schiena con delle fascette. 

La «firma»

La stessa baby gang a gennaio 2024 avrebbe danneggiato il sagrato della chiesa dei Santi Emiliano e Tirso con una scritta «Villa Carcina 069 al comando», mentre fuori dalla scuola del paese avevano fatto una scritta contro la preside. «069» era il nome che la baby gang si era dato. E proprio le scritte sul muro rappresentano una delle «armi» utilizzate per attaccare le vittime e denigrarle pubblicamente.

La baby gang aveva imbrattato il sagrato della chiesa a Sarezzo
La baby gang aveva imbrattato il sagrato della chiesa a Sarezzo

Come nasce l’inchiesta

L’inchiesta era nata il 26 settembre 2023 quando i carabinieri intervennero in un bar di Sarezzo per un tentativo di rapina da parte di un gruppo di ragazzini nei confronti di un coetaneo. «Ancora in stato confusionale diceva di non voler sporgere denuncia per paura poi di essere cercato dagli aggressori» si legge a verbale. Per il gip Mariateresa Canzi che ha firmato le misure cautelari: i ragazzi coinvolti avevano «una sorta di abitudine» alla commissione dei reati anche «per il contesto socio-ambientale in cui sono inseriti».

Il giudice ha affidato gli indagati – 25 in totale – ai servizi sociali per «una valutazione psicodiagnostica e del Sert per verificare l’eventuale dipendenza da sostanze stupefacenti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...