L’Avis di Gardone festeggia 60 anni di impegno e solidarietà

Barbara Fenotti
Donazioni di sangue in calo dalla chiusura delle sede dei prelievi, «ma lavoriamo per rilanciarci»
Due donatori dell'Avis - © www.giornaledibrescia.it
Due donatori dell'Avis - © www.giornaledibrescia.it
AA

Sessant’anni di impegno, generosità e solidarietà. L’Avis di Gardone celebra un traguardo importante, che racchiude la storia di una comunità intera: nata il 15 novembre 1965 con i primi trenta soci, l’associazione è diventata in sei decenni un punto di riferimento per Gardone, Inzino e Magno, capace di garantire negli ultimi trent’anni oltre 16mila sacche di sangue al sistema sanitario lombardo.

L’appuntamento

Il 60esimo anniversario sarà festeggiato sabato 6 e domenica 7 con un programma che unisce memoria e convivialità. Sabato alle 16 alla Palazzina Liberty del parco del Mella avranno luogo le premiazioni dei donatori e un momento di festa musicale. Domenica la celebrazione proseguirà a Inzino: ritrovo alle 8.30 in oratorio, quindi le premiazioni al teatro, il corteo e la messa nella parrocchia di San Giorgio. Chiude le celebrazioni il pranzo sociale alla Cascina dei Gelsi.

Le difficoltà

Alla guida della sezione è tornato Cristian Brunori, già presidente dal 2005 al 2011, mentre la direzione sanitaria è affidata dal 2000 al dottor Giuliano Brunori, che è anche sindaco di Gardone. Una squadra che intende portare avanti la tradizione avisina adattandosi alle nuove sfide.

E proprio sulle difficoltà recenti il presidente lancia un appello: con l’agosto 2024 è arrivata la chiusura temporanea della sede dei prelievi all’ospedale vecchio di Gardone, destinato a diventare dopo la ristrutturazione uno degli Ospedali di comunità previsti dalla riforma regionale. Da allora i soci, 380 in tutto, devono spostarsi al centro Avis provinciale di Brescia per i prelievi.

«Purtroppo la chiusura della sede locale ha provocato un netto calo delle donazioni, - sottolinea Cristian Brunori -, che sono passate dalle 545 del 2023 alle 263 registrate nei primi otto mesi di quest’anno. Un segnale che ci preoccupa: ci è stato detto che probabilmente potremo rientrare nella nostra sede la primavera prossima e noi speriamo vivamente sia davvero così». Nonostante le difficoltà logistiche il 60esimo non vuole essere soltanto una ricorrenza celebrativa ma anche un’occasione per rilanciare l’importanza del dono anonimo e gratuito. Un gesto semplice, ma capace di salvare vite.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...