Automobili, come capire la classe ambientale

Da ottobre 2026 ci sarà una limitazione alla circolazione dei veicoli Euro 5. Un obbligo che porterà molte persone a chiedersi qual è la classe ambientale della propria automobile. C’è un principio: è stabilita dall’anno di costruzione. L’Unione europea ha infatti introdotto degli standard che delineano le categorie «Euro». Per verificare la classe ambientale della propria auto si può controllare il libretto di circolazione o il Documento unico di circolazione e proprietà. Ma è possibile utilizzare anche il Portale dell’automobilista, il sito ufficiale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Qui, dopo la registrazione, si possono trovare i dati del veicolo di cui si è in possesso e dunque anche la categoria Euro.

L’Unione europea ha introdotto la classificazione nel 1993: le macchine prodotte dal 1° gennaio di quell’anno fino al 31 dicembre del 1996 sono Euro 1. Da quel momento in poi sono state aggiunte tutte le altre classe ambientali. Le vetture costruite dal 1° gennaio 1997 al 31 dicembre 2000 sono Euro 2, mentre quelle prodotte tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2005 sono Euro 3. Le Euro 4 sono state prodotte a partire dal 1° gennaio 2006, mentre sono Euro 5 le vetture omologate a partire dal 1° settembre 2009 e immatricolate dal 1° gennaio 2011. Dal 2015 le macchine sono Euro 6. Prima del ’93 le macchine sono classificate come Euro 0.
Storiche e d’epoca
Spesso si pensa che per un’auto storica non esistano divieti alla circolazione. Innanzitutto è opportuno fare una precisazione: ci sono le macchine d’interesse storico e collezionistico e quelle d’epoca. E per ogni tipologia ci sono regole diverse.
I veicoli d’interesse storico e collezionistico sono quelli costruiti da almeno 20 anni e che vengono utilizzati per scopi privati. Ma non basta, perché devono anche essere iscritti in uno dei registri elencati nell’articolo 60 del Codice della strada: Registri Asi, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Fmi (quest’ultimo solo per i motoveicoli). Anche con la certificazione, però, non sempre le automobili possono circolare: in alcuni casi, infatti, i blocchi del traffico gravano anche su di loro, soprattutto quando le normative vengono fatte dalle Regioni e cambiano dunque nelle varie zone d’Italia. I vantaggi fiscali riguardano solo le auto storiche che hanno più di 30 anni.
Le auto d’epoca, invece, sono quelle destinate alla conservazione in musei o in locali pubblici o privati. Proprio per questo sono cancellate dal Pubblico registro automobilistico (Pra) e inserite in altri elenchi appositi. Parliamo di macchine che hanno almeno 30 anni e possono circolare solo in occasione di manifestazioni e raduni con specifiche autorizzazioni del Dipartimento per i trasporti terrestri.
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