Autobus, la petizione: «La linea 7 torni al vecchio percorso»

Barbara Fenotti
Da giugno non arriva più in stazione a Brescia, ma si ferma al capolinea della metro Casazza: a oggi i firmatari sono 255
Un autobus della linea 7 - © www.giornaledibrescia.it
Un autobus della linea 7 - © www.giornaledibrescia.it
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Su Change.org è partita una raccolta firme per chiedere il ritorno al vecchio percorso della linea 7 di autobus, storicamente collegamento diretto tra Caino e Roncadelle passando per la città e la stazione ferroviaria. A oggi i firmatari sono 255.

Le modifiche a giugno

La protesta nasce dalla riorganizzazione entrata in vigore il 9 giugno scorso: la linea 7 non arriva più in stazione, ma si ferma al capolinea della metro Casazza. Chi prosegue verso il centro deve quindi cambiare mezzo, utilizzando la metropolitana o la linea 10. Per la parte sud dell’ex tracciato è stata invece istituita la nuova linea 27, da Roncadelle a Brescia Due. La petizione sottolinea i disagi «soprattutto per gli anziani e per chi ha difficoltà di mobilità, costretti a cambi e attese aggiuntive per raggiungere ospedali e uffici pubblici – si legge – . Proponiamo quindi di ripristinare il percorso originale per garantire un servizio più equo e accessibile a tutti».

I sindaci

Sul tema intervengono i primi cittadini di Nave, Matteo Franzoni, e di Caino, Cesare Sambrici, i quali chiariscono anzitutto come «non siamo stati noi sindaci a chiedere la modifica: l’Agenzia del Tpl ci ha messo davanti ai vincoli dettati dai costi e dalla carenza di autisti, a fronte dei quali il rischio era perdere molte corse. Grazie al confronto siamo riusciti a migliorare la prospettiva iniziale».

Intanto martedì i sindaci hanno incontrato nuovamente l’Agenzia del Tpl per chiedere alcuni aggiustamenti al servizio. «Abbiamo saputo che è stato previsto un aumento delle corse degli autobus, in particolare nelle ore serali – spiegano –. Per gli studenti diretti in stazione, una quindicina in tutto, stiamo chiedendo che possano salire sull’autobus in arrivo da Barghe».

Segnalazioni sono poi giunte da chi deve raggiungere il Civile ed è costretto a scendere a Casazza, per poi prendere la metro. «Parliamo di una manciata di persone – specificano i sindaci –: occorre capire che, nonostante ogni cittadino sia importante, purtroppo per come stanno le cose accontentare tutti è impossibile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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