Marmotte e pinze telescopiche: così assaltano i bancomat

Nel corso degli anni, la tecnologia di sicurezza degli sportelli Atm si è evoluta, così come i metodi dei criminali
Le marmotte usate per far saltare i bancomat (foto archivio)
Le marmotte usate per far saltare i bancomat (foto archivio)
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In principio era una semplice «marmotta»: un blocco di esplosivo solido che veniva appoggiato sulla fessura da cui escono le banconote e che, una volta innescata, sventrava la cassa e permetteva ai ladri di mettere le mani sul denaro. Nel corso degli anni, e purtroppo registrando decine di assalti in tutto il nord Italia, la tecnologia di sicurezza degli sportelli Atm si è evoluta ma inevitabilmente anche le tecniche dei malviventi hanno tenuto il passo.

Nei video ripresi dalle telecamere di sicurezza degli sportelli saltati tra Brescia, Bergamo e Verona si vedono infatti i malviventi infilare nella fessura una lunga spranga con fissato all’estremità un disco di esplosivo: secondo chi indaga si tratta dell’evoluzione della marmotta esplosiva che viene dunque ora collocata all’interno della cassetta blindata e poi innescata utilizzando pinze telescopiche a cui sono collegati i cavi elettrici necessari.

Dati che nelle mani degli investigatori stanno componendo un mosaico sempre più articolato e che sembra ricalcare alcune indagini chiuse dai reparti dell’Arma e della Polizia di Stato che avevano portato ad individuare le menti degli assalti ai bancomat in alcuni campi nomadi del Trevigiano e della cintura dell’hinterland milanese.

Squadre specializzate che entrano in azione con almeno quattro persone travisate e determinate, probabilmente portando anche delle armi per provare a scoraggiare eventuali tentativi di reazione da parte di vicini di casa o vigilanti, a bordo di auto sportive appositamente preparate e che spesso possono contare su una estesa rete di fiancheggiatori che si occupano di tutti i dettagli: dal ricovero delle auto al riciclaggio del denaro, alla gestione delle armi clandestine e alla scelta degli obiettivi da colpire.

Nel Bresciano come nella Bergamasca e sul Veronese non è sempre la stessa banda ad entrare in azione ma il modus operandi è il medesimo.

 

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