CronacaBassa

Annegò nell’Oglio per scappare al pestaggio, arrestato un uomo

Il cittadino di origine marocchina è ritenuto responsabile, insieme ad altri soggetti, dell’omicidio di Soiyt Abdelilah avvenuto il 12 aprile a Pontoglio. Avrebbe anche sparato in acqua mentre il 32enne fuggiva
I carabinieri lungo il fiume Oglio - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri lungo il fiume Oglio - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non era stato un incidente, si era gettato nel fiume per scappare durante una lite, e si è trattato di omicidio.

Un cittadino di origine marocchina è stato così arrestato dai carabinieri della Compagnia di Chiari in provincia di Brescia per l’agguato avvenuto il 12 aprile 2025 a Pontoglio in cui aveva perso la vita il 32enne Soiyt Abdelilah, ritrovato cadavere nel fiume Oglio. A carico dell’uomo e di altri già identificati gli inquirenti ipotizzano i reati di omicidio, tentato omicidio aggravato e detenzione illegale di armi.

La ricostruzione

Il cadavere è stato individuato dopo 24 ore di ricerche - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Il cadavere è stato individuato dopo 24 ore di ricerche - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it

Secondo la ricostruzione fino ad oggi operata, Soiyt Abdelilah e un altro connazionale suo parente, sarebbero stati attirati in un’imboscata lungo le rive del fiume Oglio, sarebbero stati accerchiati e aggrediti anche con l’utilizzo di armi da fuoco. Nel tentativo disperato di salvarsi, Soiyt Abdelilah si era gettato nel fiume dove il suo corpo ormai senza vita, con ferita alla nuca, era stato recuperato solo il giorno successivo dai Vigili del Fuoco.

Il movente sarebbe da ricondurre a una faida per il controllo del traffico di sostanze stupefacenti nella zona di confine tra Brescia e Bergamo.

Spari in acqua

In carcere sono finiti Oussama El Messky, 24 anni, il capo della banda che ha pure esploso colpi di fucile in acqua mentre la vittima tentava di scappare nel fiume, Hamza Aarafa, 41 anni, Mounir Karfad, 29 anni e Azzedine Tanani di 25 anni.

L'intento di El Messkye dei complici era quello di uccidere i rivali scrive il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare: «Risulta appurato che durante l'aggressione la vittima sia stato colpita alla nuca da un oggetto non meglio individuato, prima o dopo essere entrato in acqua» e quindi «se gli indagati non avessero teso l'agguato con quelle modalità, la morte di Soiyt non sarebbe certamente avvenuta».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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