Annegato a Riva del Garda, il 27enne morto per salvare un bambino

Umberto Scotuzzi
Tarandeep Singh lavorava alla Temprall di Pavone Mella come operaio: l’azienda sta raccogliendo fondi per rimpatriare la salma in India
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Annegato a Riva: si era tuffato per salvare un bimbo
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Il grido di aiuto di un bambino tedesco in difficoltà tra le impervie acque. Il gesto eroico di un giovane 27enne turista che, incurante del pericolo, si butta in acqua per salvare il piccolo. Così è morto lunedì Tarandeep Singh, l’operaio indiano residente a Cigole da pochi mesi.

Con il trascorrere delle ore si fa, infatti, più chiara la dinamica che ha infranto il «sogno italiano» del giovane immigrato, giunto nel nostro Paese nel marzo 2021 e da dicembre scorso operaio alla Temprall di Pavone Mella.

La dinamica

Il giovane, con alcuni amici connazionali e colleghi di lavoro, stava trascorrendo lunedì pomeriggio alcune ore di riposo alla foce dell’Albola e del Varone, a Punta Lido, sulla spiaggia di Riva del Garda.

Ad attirare l’attenzione del giovane le urla lanciate da un bambino: Tarandeep non ha esitato un istante e si è tuffato, così come hanno fatto altri due connazionali. Ma per lui le acque si sono rivelate fatali: la corrente lo ha trascinato, attoniti e impotenti gli amici lo hanno visto annaspare e non sono riusciti né a prenderlo in tempo né a trovarlo sotto la superficie, trascinato dalla corrente. Salvo, invece, il bambino.

Il corpo del giovane è stato ritrovato adagiato dai Vigili del fuoco, giunti sul posto insieme ai sanitari, sul fondale a 20 metri di profondità e a una quindicina dalla costa. I tentativi di rianimarlo non sono serviti a salvargli la vita. La salma del giovane è ora nella sala mortuaria del cimitero di Riva del Garda, dove ieri molti amici e colleghi le hanno fatto visita.

Raccolta fondi

Nei prossimi giorni sarà rimpatriata a Yamunanagar, città di 190mila abitanti nello Stato di Haryana, nel nord dell’India, dove Tarandeep era nato 27 anni fa. A farsi onere delle spese saranno proprio i suoi colleghi, che, commossi, lo ricordano come «un giovane solare, volenteroso, sempre disponibile. Un ragazzo dal cuore d’oro».

E il proprietario della Temprall aggiunge: «Solo dalla fine dello scorso anno lavorava con noi; a settembre il suo contratto si sarebbe tramutato a tempo indeterminato e i suoi genitori lo avrebbero raggiunto dall’India».

Ma quel sogno di costruirsi una vita in Italia, iniziato tre anni fa, dapprima a Verona come lavoratore stagionale e poi nella nostra provincia, condiviso per ora con due amici con cui viveva nell’appartamento in via Roma a Cigole, si è infranto tragicamente fra le perigliose acque dell’Albola e del Varone: in quel tratto, infatti, il fondale degrada abbastanza velocemente formando uno scalone con una depressione di 13-18 metri.

Il precedente

Lo scorso mese, nel medesimo punto, un’altra tragedia: persero la vita anche Hanna Shabratska e il figlio ucraino Oleksii Shabratskyi, sommersi dalla corrente delle acque e non più risaliti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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