Ad Anfo un’antenna alta 20 metri blocca la vista delle cime di Meghè

Ubaldo Vallini
È stata installata da WindTre sul terreno di un privato, ma ora i cittadini vogliono capire l’iter autorizzativo
L'antenna comparsa alle spalle dell'abitato - © www.giornaledibrescia.it
L'antenna comparsa alle spalle dell'abitato - © www.giornaledibrescia.it
AA

«L’elicottero è arrivato un lunedì mattina e se n’è andato poco dopo, lasciando quell’antennone alto una ventina di metri che si vede dal paese, poco lontano dal centro storico, coprendo la vista delle cime di Meghè, uno degli scorci più belli e caratteristici che si possono osservare dal lago d’Idro».

Questa la segnalazione, corredata da fotografie che evidenziano alle spalle dell’abitato di Anfo, poco sotto la chiesetta di Santa Petronilla lungo la strada che porta al Baremone, un palo enorme, sormontato da antenne telefoniche.

Bruttura

Fa poco, per limitare l’impatto paesaggistico, il fatto che sia stato colorato di verde. «Possibile che l’abbiano potuto fare così, senza chiedere niente a nessuno? – aggiunge l’interlocutore –. Quel palo lo si vede da ogni angolazione, rovinando un paesaggio che per noi è sempre stato motivo d’orgoglio».

E il sindaco Umberto Bondoni? «Si trova in un terreno privato, il cui proprietario ha dato la disponibilità all’installazione – ci ha riferito –. Sappiamo che a farne richiesta è stata la WindTre, credo per migliorare la ricezione telefonica nella zona. L’ho detto anche ai miei concittadini che in questi giorni mi hanno interpellato: come amministrazione non possiamo opporci».

C’è comunque un «ma»: la stessa cosa stava per succedere nei mesi scorsi a Sabbio Chiese, dove però i cittadini hanno avuto il tempo, peraltro col sostegno dell’amministrazione comunale locale, di riunirsi in comitato e opporsi all’installazione. Ora quell’antenna sembra che la piazzeranno lo stesso, ma da un’altra parte, più lontana dal centro abitato.

A sorpresa

«Noi invece siamo stati colti di sorpresa, e c’è chi teme per la salute, chi è indignato per la deturpazione del paesaggio, chi si domanda come sia stato possibile autorizzare un intervento simile in un luogo così delicato dal punto di vista ambientale e paesaggistico. E non sappiamo a chi rivolgerci, né come capire se tutto sia stato fatto davvero secondo le norme previste» affermano ad Anfo.

Se la tecnologia installata è quella del 5G le autorizzazioni comunali servono, ma è vero che i sindaci non possono bloccare la posa se rispetta i limiti di legge. La procedura è semplificata: bastano una «Scia» o un’istanza (dipende dalla potenza dell’impianto), servono però il parere di Arpa che valuta l’impatto sanitario e l’autorizzazione paesaggistica. «Siamo sicuri che sia tutto a posto?» Si chiedono i cittadini che vorrebbero saperne di più, per verificare se ci sono i presupposti per rivedere o rimuovere l’installazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...