Altre scritte «no vax»: imbrattati i muri esterni del cimitero a Sant’Eufemia
Scritte «no vax» nel weekend al cimitero di San Francesco di Paola, a Brescia, da parte dei cosiddetti «guerrieri ViVi». Notevoli i danni alle infrastrutture comunali e in particolare al piccolo cimitero nei pressi di Sant'Eufemia. Le scritte sono state tracciate con delle bombolette spray di vernice rossa. Il danno ha interessato le muraglie di contenimento della struttura comunale.
Sul posto per i rilievi la Polizia di Stato. Gli agenti avrebbero già preso in consegna le registrazioni delle telecamere di sorveglianza per dare un volto alla mano anonima che ha vergato i soliti slogan che, in questo caso, fanno riferimento alle i morti improvvise di bambini.
Sulla vicenda anche il coinvolgimento della Polizia locale e per competenza quello degli uffici comunali che si occupano della manutenzione degli edifici pubblici.
Il commento della sindaca
«Un gesto grave, offensivo e profondamente vile». Così Laura Castelletti sindaca di Brescia ha definito lo sfregio al cimitero San Francesco di Paola, finito nel mirino dei vandali. Un atto che va ben oltre il danno materiale, colpendo un luogo simbolo di memoria, raccoglimento e rispetto per i defunti e i loro familiari.
Secondo quanto denunciato dal Comune, l’imbrattamento del cimitero rappresenta un oltraggio alla dignità collettiva, al dolore privato e al senso civico che tiene unita la città di Brescia. Le scritte, firmate da ignoti nascosti dietro pseudonimi e slogan deliranti, nulla hanno a che vedere con la libertà di espressione: «La libertà di parola è un pilastro della nostra democrazia – sottolinea ancora la sindaca – ma non può essere usata come alibi per diffondere odio, violenza verbale e istigazione a delinquere».
Immediato l’intervento di Polizia Locale e Polizia di Stato, che hanno avviato le indagini per identificare i responsabili. «Chi danneggia e minaccia – ribadisce l’Amministrazione – sappia che non resterà impunito».
Il Comune di Brescia ha inoltre espresso solidarietà ai professionisti della sanità e ai rappresentanti istituzionali, spesso vittime di intimidazioni sui social attraverso metodi che richiamano pratiche di odio organizzato e coordinato. Le autorità locali hanno annunciato il rafforzamento dei controlli anche sul fronte informatico per contrastare questi comportamenti.
Nel frattempo, sono già iniziati i lavori di ripristino delle strutture danneggiate nel cimitero. «Il rispetto dei luoghi pubblici è un dovere civico – conclude la Castelletti –. A chi cerca di seminare paura o caos, Brescia risponde con fermezza, legalità e coesione civile».
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