L’allarme della Polstrada: «In pochi e senza mezzi, sicurezza a rischio»
Un progressivo depauperamento del numero di agenti sul territorio, mezzi obsoleti, etilometri di vecchia generazione. E intere aree lasciate scoperte. Nonostante una delle province territorialmente più estese d’Italia, nonostante l’aumento della rete viaria (come la Brebemi). È uno scenario allarmante quello che emerge dalla denuncia del sindacato Siulp e del Partito Democratico sullo stato di salute della Polizia stradale di Brescia.
Secondo il principale sindacato nazionale degli operatori della Polizia, la sezione della Polstrada di Brescia e dei suoi sei distaccamenti (Desenzano del Garda, Darfo Boario Terme, Chiari, Iseo, Montichiari e Salò) è passata dalle 180 unità del 2004 alle 130 di oggi. Cinquanta operatori in meno in 21 anni. Non solo: dei 40 operatori presenti nella sola sezione di Brescia, solo otto si occupano del pattugliamento sulle strade bresciane. Per il Siulp è una vera e propria emergenza.
«Le ultime movimentazioni ministeriali non hanno interessato la Stradale. Serve da parte del Viminale una sensibilità affinché vengano ripristinate le forze nell’organico», dice Rosario Morelli, segretario generale del Siulp Brescia. Il sindacato si dice «orgoglioso dell’operato della sezione di Brescia e dei suoi 6 distaccamenti, che indipendentemente dal grado ricoperto e dall’età media ormai molto alta, si sforzano, con un monte ore straordinario fermo alle esigenze del 2014, di perseguire gli obiettivi e tutelare sotto innumerevoli aspetti la sicurezza dei cittadini».
L’interrogazione
A farsi carico delle istanze è il senatore Alfredo Bazoli, che ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni Matteo Piantedosi sulle «gravi criticità riconducibili al drastico decremento dell’organico della Stradale di Brescia. È inaccettabile – attacca il dem bresciano –, la nostra provincia è stata abbandonata. Il governo si riempie la bocca della parola sicurezza ma non seguono fatti concreti. Si tratta solo di slogan finalizzati al consenso». A cercare di mettere sotto i riflettori le difficoltà della Polstrada è da tempo il Partito Democratico di Brescia, che quasi un anno fa aveva chiesto alla sindaca Laura Castelletti di impegnarsi per avviare un’interlocuzione col ministero degli Interni.
Anche perché nel frattempo il 2025 è già diventato l’annus horribilis sulle strade bresciane. Nei primi 10 mesi dell’anno in provincia si contano 61 vittime di incidenti stradali, mentre in tutto il 2024 erano state 56. «La diminuzione degli agenti inficia la prevenzione e i controlli della velocità per cercare di attenuare il fenomeno dell'incidentalità sulle strade. Ma una minore presenza di forze dell’ordine dà anche una diversa percezione del rischio, sicuramente minore», commenta la consigliera comunale del Pd Beatrice Nardo. D’altronde le cause principali di incidenti più gravi sono la guida distratta, l’uso del cellulare e l’alta velocità. «Comportamenti che possono essere limitati da una presenza più importante della Stradale», conclude Nardo.
La palla passa ora al Viminale, dal quale ci si attende una risposta ma anche un impegno con il territorio.
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