Adunata degli alpini a Genova, sfuma il sogno di Brescia: «Ci riproviamo»
Il sogno è sfumato ieri poco dopo mezzogiorno, quando il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero ha annunciato a Milano l’esito della votazione del Consiglio direttivo dell’associazione: «L’Adunata 2026 degli Alpini si farà a Genova». A seguire i complimenti ai vincitori ed i ringraziamenti agli altri due candidati, Brescia e Matera. La contesa era a tre, giocata fieramente tra argomenti tecnico-organizzativi e valutazioni più spiccatamente associative. E forse, nell’occasione decisiva, le seconde hanno prevalso sui primi.
Le candidature erano tutte e tre solide, fondate su dossier ben preparati e condivisi nei rispettivi territori. Le proposte di Brescia e Genova, sulla carta, si facevano preferire e certo nei documenti proposti congiuntamente dalle tre Sezioni della nostra provincia (Brescia, Salò-Monte Suello e Vallecamonica) non vi erano punti carenti rispetto a quelli preparati dal capoluogo ligure. Ma alla fine il voto dei 24 consiglieri, a scrutinio segreto, ha premiato la Lanterna.
Equilibri
Così Genova potrà vivere tra un anno e mezzo la sua sesta Adunata nazionale, dopo quelle del 1931, 1952, 1963, 1980 e 2001. Brescia invece non ospiterà la sua terza, dopo le edizioni del 1970 e del 2000. Certamente la città ligure ha saputo raccogliere anche i voti di rappresentanti di altri Raggruppamenti, una forza attrattiva che nell’occasione la Leonessa non è stata in grado di esprimere. Sono quattro - ricordiamo - i Raggruppamenti dell’Ana: quello di Piemonte e Liguria, quello di Lombardia ed Emilia Romagna, quello del Triveneto e quello del Centrosud.
Per il secondo anno consecutivo è stato premiato il Primo (Genova 2026 dopo Biella 2025), prima c’era stata una «doppietta» del Terzo (Udine 2023 e Vicenza 2024), prima ancora l’ultima edizione in casa del Secondo (Milano 2019, cui seguì il triste stop triennale imposto dal Covid).
Valutazioni
Tra i rappresentanti delle Sezioni bresciane, che insieme avevano lungamente lavorato alla preparazione della candidatura, l’amarezza è grande, comprensibilmente. Perché la speranza era forte, suffragata anche dal buon esito del raduno del Secondo Raggruppamento, tenutosi a Montichiari il 19 e 20 ottobre scorsi, e dalle interlocuzioni dei giorni immediatamente successivi, quando la Commissione nazionale dell’Ana in città aveva fatto una serie di verifiche e incontri con le istituzioni.
Ad esplicitare il dispiacere sono in particolare le parole di Ciro Ballardini, presidente dell’Ana Vallecamonica: «Secondo me una valutazione prettamente associativa, basata sui numeri delle nostre Sezioni e sul valore della loro attività, avrebbe dovuto premiarci. Invece credo che la scelta da parte di molti consiglieri sia stata più personale, dettata da simpatia. Spiace davvero, perché nella nostra candidatura c’era tutto quello che ci voleva. Ripresentarla? Valuteremo, ne parleremo con calma».
Pur nel dispiacere del momento, guarda un po’ più in prospettiva il presidente (da meno di un anno) della Sezione di Brescia, Enzo Rizzi. Nel suo commento comincia dai ringraziamenti «a Regione, Provincia, Comune di Brescia, Camera di Commercio, Comunità montane: insieme siamo riusciti a costruire un team veramente efficiente, che ha prodotto un ottimo lavoro di squadra. Abbiamo avuto la sfortuna di trovare una rivale super agguerrita come Genova, che certamente ha saputo proporre un’ottima candidatura. Certo ci speravamo, anche se io alla vigilia del voto ero molto cauto, e rimane un po’ di amarezza».
Prospettive
Ma da qui si ricomincia. «Tra un mese - dichiara Rizzi - si riparte. La mia proposta al Consiglio sarà quella di ripresentare la candidatura già il prossimo anno, in vista del 2027. Uscendo dalla sede Ana dopo la votazione sono stato avvicinato dal presidente di Bergamo, che mi ha ricordato come la sua Sezione ci abbia provato per quattro anni di fila, venendo infine premiata.
Ci riproveremo anche noi, perché la realtà bresciana (tre Sezioni forti complessivamente di circa 22mila soci) lo merita». Il percorso dovrà ripartire, rivali agguerriti paiono annunciarsi all’orizzonte (si parla di Pescara possibile forte candidata per il 2027), ma il sogno sfumato ieri non è svanito del tutto.
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