Stocchetti propone vini bianchi con radici vicino all’acqua

La selezione curata da Minoni e Rossini abbraccia Aglianico, Pietralava, Lugana e Recioto
Il personale drinker Andrea Minoni Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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«Non c’è niente di più territoriale della pasta. E la stessa cosa può dirsi del vino». Andrea Minoni, personal drinker di Stocchetti Beverage, motiva così gli abbinamenti scelti da lui e da Francesca Rossini per la terza lezione di Chef per una Notte di questa edizione 2022.

Tre vini bianchi, tutti con le radici saldamente ancorate vicino all’acqua. Il primo, quello proposto con gli spaghetti al pomodoro giallo, è lo spumante brut millesimato Tiati, delle Cantine Teanum. «Una scelta azzardata - premette Minoni -: è una bollicina pugliese prodotta a partire da uve di Aglianico, che è il Barolo del Sud». Sono uve a bacca rossa quindi, vinificate in bianco con metodo classico. «Il risultato è un vino molto sapido e con una buona acidità - chiarisce Andrea -, perfetto per rinfrescare e pulire la bocca dal gusto della burrata».

Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Con l’abbinamento per le orecchiette si scende ancora più a Sud. E precisamente alle pendici dell’Etna, in Sicilia. «Qui l’ispirazione sono stati i pistacchi - confessa Minoni, che sfodera una bottiglia di Petralava Etna della cantina Antichi Vinai -. È un vino che nasce da un terreno di origine vulcanica, quindi molto minerale, e caratterizzato da grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte». Nel bicchiere si sente il profumo di fiori (sarà forse quella famosa ginestra di leopardiana memoria?), in bocca note di vaniglia, che ben si sposano al gusto deciso delle cozze. Per la terza ricetta, la cacio e pepe vegana, la scelta di Stocchetti ricade su un bianco (finalmente) locale: un Lugana. Quello affinato in anfore di terracotta e acciaio della cantina Borgo la Caccia di Pozzolengo. «Abbiamo risposto a un piatto così apparentemente eretico con un’antica tradizione - scherza Minoni -. L’utilizzo dell’anfora è tornato in auge negli ultimi anni, ma solo i vini più strutturati sono adatti per questo tipo di invecchiamento». E siccome a lezione non si arriva mai impreparati, Andrea ha l’abbinamento giusto anche per il cannolo a sorpresa: un recioto della cantina Farina, made in Valpolicella.

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