Monumento ad Arnaldo: il predicatore che diventò leggenda

Situata nell'omonima piazza, la statua in bronzo dedicata al bresciano è stata inaugurata nel 1882
Il monumento ad Arnaldo - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Il bresciano Arnaldo era un predicatore e un rivoluzionario. Sognava che la chiesa si ricordasse della povertà, amava la libertà e non gli piaceva l’idea del potere temporale del Papa, convinzione che inorridiva il suo nemico Bernardo di Chiaravalle. Bernardo divenne Santo, Arnaldo invece eretico. Infatti nel 1155 circa lo condannarono a morte per impiccagione, non contenti lo bruciarono sul rogo e sparsero le sue ceneri nel Tevere, affinché non si creasse un culto intorno a questo grande disobbediente.

Lettera di Garibaldi

Il tempo diede ragione ad Arnaldo, che durante il Risorgimento diventò una leggenda. S’iniziò a pensare che meritasse una statua nella sua città natale. La caldeggiò anche un noto generale, che scrisse: «Rezzato, 25 aprile 1862. Al Comitato Esecutivo per l’erezione del Civico Monumento ad Arnaldo da Brescia Aderisco volentieri all’invito di unirmi a Voi per favorire l’erezione di un Monumento al Vostro Arnaldo - Apostolo del Vero, che per il Vero diede il sangue nella lotta contro il Pontificato e l’Impero, distintissimo quindi fra i benefattori della Umanità e della Patria. Non adesso però deve l’Italia attendere ad erigere Monumenti; ma nel giorno in cui, libere Venezia e Roma, i Monumenti innalzati ai grandi propugnatori della patria libertà, insegneranno che noi, Italiani, sappiamo valerci degli insegnamenti di quelli. Il Pontificato Romano e l’Impero, coll’assassinio di Arnaldo, male crederono soffocare i liberi sensi del Popolo Italiano. E ciò noi proveremo, quando alle ceneri di Arnaldo noi innalzeremo più degno monumento in Roma libera, per opera Italiana, dei ceppi in cui la tengono avvinta ancora il Pontificato e l’Impero? Vi saluto con affetto. Vostro G.Garibaldi».

Detto fatto, o quasi. La scultura apripista delle statue di eretici (quella di Giordano Bruno a Roma è del 1889) fu inaugurata nel 1882, dopo vent’anni di polemiche. Fu realizzata da Odoardo Tabacchi su basamento di Antonio Tagliaferri. In ognuno dei quattro lati del poderoso piedistallo compaiono formelle con Arnaldo che predica a Brescia e a Roma, con un’istantanea del suo processo e della sua esecuzione (in altri casi si sarebbe chiamato martirio).

I passanti di un tempo si fermavano, osservavano. E noi? Noi le statue nelle piazze non le guardiamo più, ci passiamo di fianco come se non dicessero niente. Invece loro raccontano storie. Andate da Arnaldo, lasciatevi scrutare dall’alto e rivolgete un saluto a un austero guardiano di concetti che non dovrebbero mai passare di moda. Leggetegli la lettera di Garibaldi. Avete notato la data? 25 aprile. Si tratta di un caso, ma è bello pensare che in fondo non lo sia. Con un affettuoso grazie a Stefano Lusardi per la consulenza e le segnalazioni (lettera di Garibaldi inclusa).

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