L’insostenibile pesantezza del doversi divertire a Ferragosto

Perché dovresti divertirti a Ferragosto? Perché dovresti ritenere esilarante stare in compagnia di miriadi di individui molesti? Perché andare in un posto dove troverai una folla trascinata lì dallo stesso oscuro motivo che ha trascinato te? Cosa c’è di bello nell’essere spennati per avere l’occasione di mangiare male? Come fai a essere felice nel caos, a vedere le cose male, artistiche o paesaggistiche che siano, perché questo è, secondo una legge non scritta, il giorno deputato e onorevole (due parole spesso usate a sproposito) per farlo?
È davvero un grande mistero, eppure più volte nel corso dell’esistenza capita di farsi ammaliare dalla torva magia del Ferragosto, che di magico ha ben poco, se non l’incantesimo per cui tutto all’improvviso diventa più caro: qualsiasi prezzo lievita come la pasta della pizza (anche quello della pizza, peraltro).
La cosa peggiore è che ti senti in colpa per la tua ostilità verso la Festa dell’Estate, dello splendore del sole, anche se in realtà la Festa del Sole è il Natale.
Forse il lato positivo è che il 15 agosto non sei costretto a trascorrerlo con i parenti, però c’è anche quello negativo del trovarsi insieme a persone inspiegabilmente gioconde, mentre tu ti senti qualcosa a metà strada tra Nosferatu e Palpatine, l’imperatore cattivo di Star Wars: vorresti mordere tutti al collo o in alternativa tramortirli con fulmini che ti escono dalle mani.
Dici così, però se nessuno ti invita a una grigliata o a una gita ci resti malissimo. Pertanto l’unica scelta che hai è accettare la tua instabilità e partecipare a iniziative altrui (certo non tue).
Così, con la tua faccia da Nospatine (Nosferatu-Palpatine), che peraltro sembra il nome di una medicina per disturbi gastrici (che avrai di sicuro), ti aggreghi a un’allegra combriccola per fare cose tipo:
a) Coda in auto per andare a fare la coda a piedi per vedere un museo che tre giorni dopo avresti trovato deserto.
b) La gita in un posto che adori perché di solito c’è poca gente e respiri aria leggera e oggi non senti altro che il fumo della carbonella dei vicini di prato.
c) La giornata al lago in una spiaggia che ami per il silenzio e la bellezza del panorama, entrambi devastati dal rombo delle barche a motore che girano come mosche impazzite senza testa e dalle ciarle continue dei vicini di sdraio, che ti fanno rivalutare i discorsi dei parenti a Natale. Questo perché qualcuno ha occupato abusivamente l’ombra del tuo ombrellone e tu hai preso un’insolazione e deliri.
d) La grigliata a casa di amici. Ecco, questa è l’opzione migliore: non devi fare niente, puoi lamentarti di tutto, ma soprattutto hai l’occasione di riconciliarti con la vita e di esserle grato di averti donato queste persone meravigliose, che hanno rinunciato a mangiare würstel e bere birra solo perché sanno che a te non piacciono. E ti vogliono bene malgrado te.
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