La storia della «Casa delle Convertite», oggi sede della Cattolica

Clementina Coppini
Fondata nel 1532 dalla contessa Laura Gambara, la struttura accoglieva vittime di violenza e prostitute decise a cambiare vita
La Madonna che allatta in santa Maria della Carità
La Madonna che allatta in santa Maria della Carità
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Il Sacco di Brescia del 19 febbraio 1512 lasciò la città e i suoi abitanti a pezzi, in tutti i sensi. Edifici devastati, uomini trucidati, bambini massacrati, donne uccise o stuprate o entrambe le cose. In questo totale disastro la contessa Laura Gambara, nel 1532, decise di destinare parte del palazzo di famiglia alle «donne che si ritirano e si convertono dalla loro cattiva vita».

Fu così fondata la Casa delle Convertite della Carità, che accoglieva vittime di violenza e prostitute decise a cambiare vita. A quei tempi c’era confusione sull’argomento. Una donna che aveva subito soprusi era considerata sporca, da redimere, così come lo era colei che si vendeva per sopravvivere. «Si accettano nell’Istituto le donne che vorranno ridursi a penitenza, ritirarsi dalle umane lubricità per mutar vita e servire Sua Divina Maestà». Questa era la regola. Un po’ pomposa, ma almeno chi necessitava di aiuto aveva qualcuno a cui rivolgersi (all’epoca non poca cosa).

La storia

L’inizio fu difficile sia per le ospiti che per la stessa Laura Gambara, la quale, per portare avanti l’iniziativa, pare andasse in giro con altre nobildonne a chiedere l’elemosina. E le sovvenzioni arrivarono, tanto che all’inizio del Seicento la struttura contava più di 70 donne. Nel 1556 si pensò di costruire, di fianco all’istituto, una chiesa in cui le Penitenti (erano chiamate anche così) potessero pregare e l’idea iniziale fu di intitolarla alla Maddalena, la meretrice redenta per antonomasia.

Circa un secolo dopo il luogo di culto fu rifatto e dedicato a Santa Maria della Carità. Nel 1647 fu portato in trionfale processione e collocato sopra l’altare un affresco staccato, ritenuto miracoloso, di Maria che allatta Gesù, chiamato appunto Madonna della Carità. Nell’edificio sono presenti altre immagini di Maria, ma di Maddalena ce n’è una sola. Circondata da angeli, è stata purificata, santificata.

Divenuto in seguito «Casa delle Convertite», il convento verrà soppresso nel 1878 per diventare, nel 1901, il Monastero del Buon Pastore, abitato da monache di clausura. Nel 1998 le religiose furono trasferite a Mompiano e il luogo dai molti nomi divenne sede delle facoltà di Matematica, Fisica e Scienze Naturali dell’Università Cattolica (ora anch’esse hanno sede a Mompiano). Qui, dove in passato ragazze (in genere di meno di 30 anni) vittime di abusi erano chiamate a pentirsi ed espiare, altre ragazze hanno potuto studiare: siamo di fronte a un luogo simbolo dell’emancipazione femminile, insomma.

Ancora adesso purtroppo molte donne hanno bisogno non tanto di essere convertite, bensì di trovare un rifugio dalla violenza. Ma c’è anche il dato positivo: oggi una donna può decidere se fare la suora o la scienziata o la escort e nessuno – se si tratta di una sua libera scelta, naturalmente – deve interferire, poiché ognuna ha il sacrosanto diritto di stabilire autonomamente in che casa vivere, aperta o chiusa che sia.

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