Viktoriia in classe, la mamma tiene lezioni in Ucraina in dad

Viktoriia ha dieci anni ed è una ginnasta. La sua mamma, Tania, è una maestra. Insieme alla nonna Lyuda sono fuggite dall’Ucraina e hanno trovato ospitalità, calore e amicizia nella «casa» delle Orsoline di via Bassiche, in città. La bambina frequenta da un paio di settimane la primaria alla Santa Maria degli Angeli, si allena alla scuola di ginnastica ritmica Futura e la prossima settimana è stata invitata a una merenda con le amiche. Tania, invece, mentre la figlia va a scuola, in un’altra aula dell’istituto tiene lezioni in dad ai suoi scolari ucraini sparsi pure in Ungheria, Polonia, Italia e Repubblica Ceca per via della guerra.

Risposta corale
La loro è una delle storie di accoglienza rese possibili da quello che la preside Lucilla Menni definisce «un umanesimo solidale, un esempio di cittadinanza attiva, una risposta corale all’emergenza»: le suore Orsoline (madre Maria Grazia, madre Maria Cecilia e madre Maria Fausta) insieme alla Fondazione scuola cattolica Santa Maria degli Angeli e alla Conferenza di San Vincenzo della Parrocchia di San Giovanni (rappresentata da Elena Zambolin e Grazia Beccaria) «hanno aperto le porte dell’ala dell’istituto che è stata ristrutturata l’anno scorso - spiega Attilio Rossi, direttore amministrativo della Fondazione -. Si tratta dell’ex infermeria rimasta libera: grazie alla San Vincenzo e agli ex alunni della scuola, le stanze sono state rese funzionali ad ospitare i profughi in risposta all’appello del vescovo Tremolada e delle autorità civili».

Grazie a una vacanza
Viktoriia, Tania e Lyuda sono le prime a essere arrivate. Poi è toccato a due giovani mamme: una è incinta e ha già un figlio di cinque anni, che ha subito iniziato a frequentare la sezione Arcobaleno della scuola dell’infanzia dell’istituto; l’altra ha un bambino di un anno. I loro mariti sono rimasti in Ucraina, a lottare per la pace. Nei giorni scorsi è arrivata anche una 53enne, il cui gancio bresciano è un’infermiera conosciuta anni fa durante una vacanza in Puglia. Nella cucina messa a disposizione dalle suore ha assunto il ruolo di coordinatrice. Altre mamme con figli sono attese dalla prossima settimana.
Con la San Vincenzo
La scuola, in tutto questo, ha avuto un ruolo importante: «Per ora abbiamo accolto due bambini ucraini alla primaria e uno alla materna - spiega la preside Menni -. La prima ad essere stata inserita è Viktoriia. Prima che arrivasse abbiamo svolto un lavoro di sensibilizzazione dei compagni. Alla bambina abbiamo subito fornito un tablet dotato di traduttore simultaneo che faciliti la comunicazione. Un altro computer è stato consegnato alla mamma insegnante affinché possa mantenere il legame con la classe ucraina: la tecnologia aiuta a coltivare il senso di appartenenza».
La nuova studentessa è contenta di frequentare le lezioni. «Tutti stiamo lavorano all’accoglienza - continua -: gli insegnanti sono stati collaborativi, la prima finalità è stata favorire la socializzazione, ma ora, vista la positiva risposta dell’alunna, possiamo dire di essere già alla fase di apprendimento». Altri bambini ucraini verranno inseriti prossimamente. Uno, che ha due anni e quattro mesi, frequenterà la sezione Primavera (per i piccoli di età compresa tra i 24 e i 36 mesi) che verrà inaugurata lunedì alle 10 alla presenza del vescovo mons. Tremolada e dell’assessore Capra. La Fondazione, quindi, pensa ai bambini. La Conferenza di San Vincenzo, invece, alle mamme: «Cerchiamo di seguirle nella quotidianità - spiega la referente Zambolin -: parliamo con loro, le ascoltiamo, facciamo in modo che instaurino rapporti con le connazionali. Poi le accompagniamo a fare la spesa e a conoscere il quartiere». Dalle Orsoline, insomma, ce la stanno mettendo tutta per aiutare mamme e bambini a «vivere questo momento, per quanto possibile, con un po’ di serenità».
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