Vigili del Fuoco, le sirene per il saluto al caporeparto Guerini

Figlio e nipote di pompieri, è andato in congedo dopo 40 anni nel Corpo nazionale. Così lo hanno salutato i colleghi
Il saluto del caporeparto Guerini con il suono delle sirene
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Quarant'anni con la divisa dei Vigili del fuoco. Quella che ha vestito dal 1979, quando la sede del Comando provinciale era ancora quella storica di via Milano, alle scorse ore, quando per il caporeparto Donato Guerini è scoccata l'ora della pensione. «L'odore di fumo però l'ho respirato da ben prima, da 60 anni a questa parte» scherza lui, figlio e nipote di vigili del fuoco.

Un impegno ultradecennale che lo ha visto operare in migliaia di interventi nel Bresciano, ma anche in calamità eccezionali come quelle che portarono i pompieri bresciani all'Aquila dopo il sisma, tra le macerie di Amatrice, in soccorso ai terremotati dell'Emilia, come pure a quelli di Salò, per limitarci a quelli degli ultimi anni.

Guerini con altri colleghi del Nucleo costruzione opere provvisionali (Ncop) a Mirandola dopo il terremoto dell'Emilia - © www.giornaledibrescia.it
Guerini con altri colleghi del Nucleo costruzione opere provvisionali (Ncop) a Mirandola dopo il terremoto dell'Emilia - © www.giornaledibrescia.it

E in queste ore i ricordi per Donato Guerini si moltiplicano, dagli episodi più risalenti a quelli delle cronache più recenti, come il rogo in A21 che causò 6 vittime nel gennaio 2018 o quello della Sil di Lumezzane, interventi che lo videro impegnato con compiti di coordinamento delle squadre in campo come uno dei soli quattro capireparto operativi in quel momento al Comando di Brescia.

  • Incendio alla Sil di Lumezzane
    Incendio alla Sil di Lumezzane
  • Incendio alla Sil di Lumezzane
    Incendio alla Sil di Lumezzane
  • Incendio alla Sil di Lumezzane
    Incendio alla Sil di Lumezzane
  • Incendio alla Sil di Lumezzane
    Incendio alla Sil di Lumezzane
  • Incendio alla Sil di Lumezzane
    Incendio alla Sil di Lumezzane

In questi 40 anni ha assistito a quelli che definisce «cambiamenti enormi nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e nel ruolo del pompiere. In particolare per Brescia è calato il numero degli operatori e aumentato quello degli interventi, come e soprattutto la varietà delle tipologie di attività cui il vigile del fuoco è chiamato. Una volta ci si limitava di fatto agli incendi cascina, agli incidenti stradali e a qualche temporale" sintetizza Guerini. Oggi invece il vigile del fuoco si occupa di molti più ambiti e con specializzazioni differenti, e non si limita al solo intervento, ma deve tener conto anche di procedure e di complessità un tempo impensabili. È aumentata la responsabilità per tutti» conclude.

Quando poi gli si chiede se, tornasse indietro, rifarebbe tutto quanto, non ha esitazioni. «Rifarei sicuramente tutto senza cambiare una virgola, nonostante le problematiche e i guai rimediati, come costole rotte, fratture e altri inconvenienti del mestiere».

Ai giovani consiglierebbe di intraprendere la stessa strada? «Solo se lo spirito è quello giusto, improntato all'aiuto degli altri e al sacrificio, se si cerca un lavoro statale con uno stipendio a fine mese, non è davvero il caso. Servono passione, volontà e una grande attenzione al prossimo».

I colleghi hanno riservato a Guerini un saluto speciale, con tanto di camion schierati nel piazzale della caserma e sirene spiegate a squarciare il silenzio del cielo estivo. «Non me lo aspettavo affatto e il pensiero ancora mi commuove» assicura lui, che certo non ha nessuna intenzione di stare con le mani in mano. Ha per così dire cambiato divisa, e da quella dei Vigili del Fuoco è già passato a quella della Croce Bianca «dove spero di ottenere la certificazione come volontario proprio questo mese» assicura il caporeparto in pensione, nel frattempo entrato anche in consiglio di quartiere. E di certo lo attende l'associazione dei pensionati dei Vigili del fuoco, in cui già ebbero ruolo lo zio e il papà. 

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