Vesco, campione in carica della Mille Miglia punta i fari sul quinto titolo

Il bresciano confida nella conoscenza del tracciato e punta al gradino più alto del podio anche il prossimo 18 luglio
Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, campioni in carica Mille Miglia - © www.giornaledibrescia.it
Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, campioni in carica Mille Miglia - © www.giornaledibrescia.it
AA

È il campione in carica, l’uomo da battere, l’orgoglio bresciano di una gara altrettanto bresciana. Di Mille Miglia Andrea Vesco ne ha vinte quattro, le ultime due negli ultimi due anni. Ed è più che mai deciso a lottare fino all’ultimo pressostato per conquistare il gradino più alto del podio pure il prossimo 18 giugno.

«Anche quest’anno al mio fianco come navigatore ci sarà Fabio Salvinelli - annuncia Vesco, che nel 2020 aveva invece trionfato con il padre Roberto, mentre le vittorie del 2016 e del 2017 erano arrivate con Andrea Guerini -. Anche l’auto sarà la stessa, l’Alfa Romeo 6C 1750 Super Sport del 1929, affidatami dal team di Villa Trasqua». «Siamo tra i favoriti - ammette il regolarista -, e proprio per questo non abbasseremo la guardia, perché i nostri avversari sono preparati e molto competitivi. Penso a Moceri, Belometti, Aliverti... non molleranno fino alla fine, come l’anno scorso, quando la nostra vittoria si è decisa nelle ultime prove».

Vesco e Salvinelli durante l’edizione 2021 - © www.giornaledibrescia.it
Vesco e Salvinelli durante l’edizione 2021 - © www.giornaledibrescia.it

La Mille Miglia, del resto, è la gara regina tra le tante competizioni di regolarità per auto storiche che si svolgono durante tutto l’arco dell’anno. «Ce ne saranno un centinaio - chiarisce il pilota -, ma questa è sicuramente la più sentita e la più seguita, l’unica con un pubblico. È la gara di riferimento per il nostro settore, e noi da bresciani la sentiamo ancora di più».

Andrea Vesco, si diceva, ha vinto le ultime due edizioni della Freccia Rossa, che sono sicuramente state due gare particolari sotto molti punti di vista. Nel 2020 si è corso a ottobre anziché a maggio, con meno ore di luce, pochissimo pubblico e l’incombere del secondo lockdown. Nel 2021, invece, la gara ha attraversato l’Italia a metà giugno, ma nel senso opposto di marcia e con un percorso praticamente inedito. «Quest’anno torniamo al giro tradizionale - ricorda il regolarista -, quindi un tracciato che conosciamo bene. Anche se non sappiamo ancora dove saranno posizionate le prove, ce lo possiamo immaginare. Resta l’incognita del caldo, non esattamente un grande alleato delle vecchie signore in gara, ma che è comunque sempre meglio della pioggia».

Lucidità

Sicuramente anche per via del clima, la Mille Miglia è la gara di regolarità più dura da affrontare: «Sono duemila chilometri in quattro giorni - ribadisce Vesco -, perlopiù a bordo di auto molto vecchie. Quelle che hanno i coefficienti che permettono di ambire alla vittoria sono poche: Alfa Romeo, Lancia Lambda e Om. Sono vetture difficili, che non sono nate per la regolarità, bensì per la velocità, e adattarle al passaggio sul pressostato non è facile. Bisogna mantenere lucidità e attenzione costante».

Tanto che nemmeno la bellezza disarmante dell’estate che colora l’Italia riesce a distogliere del tutto il pilota dal suo obiettivo. «Il mio passaggio preferito è la Val d’Orcia, in Toscana - racconta Vesco -. Peccato che negli ultimi anni ci siano sempre state delle prove lì, e quindi non me lo sono potuto godere. Poi anche l’ingresso a Roma è un momento speciale: siamo stanchi ma è il giro di boa, e già inizia a delinearsi la classifica».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia