Vaccini in azienda, da lunedì porte aperte nelle prime dodici
Erano state le prime ad alzare la mano e a proporre l’idea, per mettersi a disposizione, sul campo, nella «lotta» contro l’avanzata del Covid sfociata poi in pandemia. E ora, incassata la tanto attesa fumata bianca dal Governo e il via libera dagli ispettori dell’Ufficio di Igiene dell’Ats di Brescia, nella nostra provincia saranno le prime ad aprire le loro porte alla grande campagna vaccinale: le aziende sotto il «marchio» di Apindustria, da lunedì, diventeranno veri e propri hub operativi per la somministrazione dei sieri.
L’esordio di lunedì riguarda in particolare dodici delle 121 aziende che hanno inizialmente aderito al protocollo promosso da via Lippi, platea che via via si allargherà col trascorrere dei giorni. Le prime prenotazioni sono già in corso attraverso il portale internet di Apindustria-Confapi, ma ben presto sarà possibile mettersi in lizza per un appuntamento direttamente attraverso il sistema «madre», ovvero quello gestito da Poste Italiane.
La macchina organizzativa è pronta da tempo e viaggerà al ritmo di 250 inoculazioni al giorno, un criterio che era inizialmente stato stabilito all’interno delle linee di indirizzo dettate dalla Regione. Un piano articolato, quello messo a punto da Confapi, che era stato presentato sul finire di marzo e aveva attratto anche i riflettori nazionali - per voce del ministro agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, se ne era parlato anche in diverse trasmissioni tv -, facendo scuola per altre realtà che si sono poi accodate, aderendo a loro volta all’iniziativa.
Il progetto guida prevede di fatto la creazione di hub vaccinali in tutte le territoriali dell’associazione, a servizio di quelle aziende che non hanno locali idonei alla vaccinazione. Proprio in occasione del v-day di lunedì, ad assistere all’iniezione che scandirà il via a questa nuova campagna vaccinale, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e sanitarie, sarà presente il ministro Gelmini, che non aveva fatto mancare il suo appoggio e la sua presenza anche in occasione dell’incontro organizzativo andato in scena nella sede dell’associazione in primavera.
Da dove si parte? Dodici, si diceva, le ditte protagoniste di questo nuovo capitolo: Benoni srl e Biem spa di Brescia, Co.Fe.Mo. Industrie srl di Castegnato, Pulistar srl di Mazzano, Vision cosmetic srl di Castiglione, Livella srl di Castegnato, Gmg elettrotecnica srl di Camignone, Metal labor srl di Castenedolo, G. Mondini spa di Cologne, Arcos srl di Gussago, Ate srl di Comezzano-Cizzago e Alcass spa di Bedizzole. Qualche dato: in aprile, quando è stato sottoscritto il protocollo, i lavoratori delle aziende di Apindustria da immunizzare erano 6.400, oggi oscillano tra i 2.800 e i tremila.
Ma allora, è ancora utile pensare ad hub vaccinali nelle aziende? Assolutamente sì e le ragioni sono due. La prima: con l’apertura dei nuovi hub la Lombardia può raggiungere l’agognata immunità prima del previsto. La seconda motivazione guarda invece all’autunno e punta a non farsi trovare impreparati. Spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, ringraziando le realtà che si sono rese disponibili: «All’inizio della campagna l’obiettivo era avere il maggior numero di hub possibili, ma ora che la Lombardia ha ingranato la marcia e che l’immunità è alle porte l’impegno delle aziende diventa fondamentale per l’autunno: questi centri non solo saranno preziosi per la terza dose che dovrà essere somministrata, ma anche per l’organizzazione della vaccinazione antinfluenzale».
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