Una finestra sul fiume nascosto in via S. Faustino

Sbirciando dallo speciale tombino di vetro posato in via S. Faustino si scorge il letto del fiume Garza
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Brescia è stata modellata e conformata urbanisticamente dall’acqua: Celato, Dragone, Sabato, Venerdì, Garza, Bova, Buzzetto Garzetta, Molin del Brolo, Canevrella, Cantarane e Fossa Civica, sono i fiumi che scorrono sotto i nostri piedi quando camminiamo al Carmine, in piazza Arnaldo o in corso Zanardelli.

Ora sarà possibile accorgersene più facilmente: sbirciando dallo speciale tombino di vetro posato in via S. Faustino. Dal 2006 Brescia Underground, che oggi conta 23 ragazzi e ragazze tutti intorno ai trent'anni, opera per riscoprire rogge, fiumi e canali sotterranei del centro storico cittadino. È nata da un piccolo gruppo di giovani amici che, tramite i documenti dell’archivio di Stato di Brescia e dei consorzi dei vasi urbani, hanno deciso di esplorare la città con spirito più archeologico che speleologico.

L’ultimo intervento dell’associazione, nato grazie al contributo di Comune, Fondazione Asm, Fondazione Dolci, Consorzio del fiume Celato e Led Lenser, è appunto quello sul marciapiede di via S. Faustino, nei pressi del civico 1, al posto di un tombino è stata collocata una lastra di vetro antisfondamento di 60 cm di diametro che dà modo di sbirciare il letto del fiume Garza, a pochi metri dal punto in cui confluiscono le acque di Bova e Celato.

Questa iniziativa vuol essere il preludio di un traguardo più grande a cui l'associazione sta lavorando da 3 anni: l'obiettivo infatti è quello di riuscire ad aprire una finestra su «largo dei custodi», uno spazio ampio sette metri e alto quattro che si apre proprio sotto l’abside della chiesa di Sant’Agata. Il lato sud della chiesa che ha il suo ingresso su Corsetto Sant'Agata corre lungo Piazza Vittoria; proprio all'altezza della stazione metropolitana, è ancora riconoscibile parte del ponte marmoreo gettato sul fiume nel'400 per ampliare l'abside. Sotto quell'arco, Brescia Underground vorrebbe installare una lastra di vetro sostituendo la muratura di inizio secolo e, grazie anche ad un sistema di illuminazione, permettere ai passanti di ammirare il suggestivo atrio che si apre sottoterra.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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