Un secolo di ricordi, l’orgoglio della divisa: «Montai la guardia a Churchill pittore»
«Farsi sempre i c… propri». Il sorriso accende il volto di Salvatore Affinito, una vita lunga cento anni e un passato e presente da poliziotto, alla richiesta di quale sia il segreto del traguardo. Raggiunto. Lo hanno festeggiato gli amici con un semplice quanto significativo incontro in Questura, il giovanotto arrivato da Napoli in tempi ruggenti. Prima in servizio in Aeronautica, poi in Polizia. «Con un attesa di dodici anni - ricorda - prima di divenire effettivo. Altri tempi».
Classe 1922, nato il 31 luglio, ha tagliato il traguardo in buona salute. Lucido, con la mente che non fa difetto nel tornare ai giorni andati. Con un poco di nostalgia, s'intende. Due giovani poliziotte in divisa gli hanno fatto da spalla nella foto di rito. Al suo fianco, il questore Giovanni Signer e Maurizio Marinelli, presidente della Sezione bresciana dell'Associazione Nazionale Polizia di Stato. Di cui l'inossidabile Salvatore è socio decano. Ed i tre figli: Giorgio, Raffaella e Rosaria. Con tanto di nipoti e pronipoti al seguito. Vicinanza e affetto ampiamente meritati. Per una vita esemplare dedicata interamente a due famiglie: la sua per l'anagrafe, quella della Polizia per mestiere ed elezione.
Tanti aneddoti da raccontare
La presenza all'incontro tra Mussolini e Hitler nel luglio del '43 a Feltre. Le operazioni di soccorso, fra le altre, dopo l'alluvione che colpì la bassa Valcamonica nel 1953. Storie che, purtroppo, si ripetono ai giorni nostri. Vicende riassunte sulla targa che l'Anps bresciana gli ha consegnato con un omaggio per i 100 anni compiuti.
Ma il passato prossimo che Salvatore Affinito ricorda con maggior piacere e orgoglio è legato alla presenza sul lago di Garda di Winston Churchill, ex premier britannico durante la seconda guerra mondiale, nel pieno dell'estate del 1949. Più di settant'anni fa. Lui era fra gli agenti della scorta assegnata all'illustre ospite dal questore del tempo, Cosimo Minervini.
Tra i suoi colleghi Cosimo «Gino» Gallotta, padre di chi scrive, con il quale ha scambiato ieri un commosso abbraccio e un caro ricordo. La presenza dei due amici-poliziotti è fissata nelle fotografie scattate, all'ingresso sud di Maderno dove il primo ministro di Giorgio VI, padre della odierna regnante Elisabetta II, sostò in due occasioni, tra la fine di luglio e l'inizio di agosto di quell'anno, per dipingere il piccolo golfo gardesano.
Ricordi

«Gli montammo la guardia giorno e notte - rammenta lucidamente Salvatore Affinito -. Una sera scese dalla sua camera al Grand Hotel di Gardone Riviera e nei pressi di una siepe si trovò davanti un collega, che portava una camicia bianca. Saltò fuori da quel cespuglio e lui (Churchill, ndr.) si spaventò. Al punto che l'inseparabile Avana gli cadde a terra. Se ne riappropriò subito, ci salutò e se ne andò senza dire altro. Di quel sigaro rimase solo la scia di profumo».
Sono ricordi affiancati da fotografie, copie di pagine di giornale e dalla copertina di un vecchio settimanale: Settimo Giorno, anno II, numero 32, giovedì 4 agosto 1949. Trenta lire. Sotto la testata la grande fotografia in cui Winston Leonard Spencer Churchill (1874-1965), rampollo di padre nobile e di ereditiera americana, dandy, soldato, giornalista, politico, sta sulla spiaggia di Maderno a dipingere. La striscia di sassi lambita dal lago ora non c'è più, è sparita per fare spazio a un parcheggio.
Churchill, premier del Regno Unito dal 1940 al 1945 e dal 1951 al 1955, arriva sul Garda da semplice turista. «Cercava il carteggio con Mussolini» commenta Affinito. E su quell'approdo in piena estate del 1949 sul lago di Garda, nei luoghi dove la Repubblica sociale di Mussolini ha consumato i suoi ultimi giorni, si è scritto molto. Soprattutto in riferimento allo scambio riservato di lettere tra il duce del fascismo e l'allora premier inglese. Che proprio per un'operazione di recupero di quelle carte riservate sarebbe giunto sul lago.
«Winnie»
Il 25 luglio «Winnie» arriva all'aeroporto di Orio al Serio alle 16.45. Un paio d'ore più tardi è al Grand Hotel di Gardone Riviera. «Alto, non altissimo, curvo e insieme diritto, bianco come possono esserlo gli ex biondi, con due occhi meravigliosamente azzurri. Churchill ha il fascino fisico di un grande fanciullo viziato», così lo descrive l'inviato del Corriere della Sera. La cronaca è dovuta alla penna di Eugenio Montale, Premio Nobel in trasferta sul Garda. Al terzo piano del grande albergo sono state riservate all'ospite e al suo seguito una dozzina di camere.
Per «Winnie» c'è la 310. Nelle altre gli uomini del Servizio segreto inglese, le due segretarie, altri funzionari britannici. Fatti due conti, fanno 150mila lire al giorno per la pensione completa. Con carpione, champagne Polo Roger, vini del Garda e relax. Con il fumante Habana tra le labbra. Il giorno a seguire arrivano la moglie, lady Clementine, con l'amica miss Deakin.
Nel frattempo il «vecchio leone» scortato dalle due Polizie raggiunge Tremosine. Ribattezza la strada della forra: «l'ottava meraviglia». Sulla via del ritorno, si ferma a Maderno dove si affaccia sul golfo dalla terrazzina di villa Moreni. La scena che ha negli occhi la vede già in un quadro. Il 27 luglio, tavolozza e colori, sbarca sulla spiaggetta del «Ruinà», quasi di fronte alla villa Il Roseto, dove vengono scattate di soppiatto, da bordo di un motoscafo, fotografie che faranno il giro del mondo.
Fissati dai clic ci sono Salvatore Affinito, in uniforme e unico testimone ancora in vita di quei momenti, e «Gino» Gallotta, in borghese. Entrambi vegliano l'ospite dall'alto. Così è riassunta la pagina di storia minore, vissuta a ridosso della spiaggia madernese.
Si chiuse il 9 agosto 1949 la vacanza di «Winnie» sul lago di Garda. Con il sipario che ora cala su questa storia di cronaca d'altri tempi scandita in tono minore, ma con orgogliosa presenza dalla presenza dei due amici poliziotti. «Ricordo bene quei giorni - conclude Salvatore Affinito - e gli amici che erano con me. Con un poco di nostalgia per quei tempi. Eravamo giovani…».
Infine, il brindisi augurale. Gli scatti di rito. Con autorità e famiglia al completo in quest'altra estate rovente del secolo che segue anni ruggenti. Auguri di rigore al vecchio poliziotto. Testimone della Storia e di altre storie. Che i giorni a venire siano sereni.
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