Valcamonica

Niardo, verifiche sulle case: 34 sono inagibili, oltre 80 gli sfollati

Avanti con i sopralluoghi. Il sindaco: «Illuminazione ripristinata, si cerca la perdita dell’acquedotto»
LA VALCAMONICA CONTA I DANNI
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La priorità, l’esigenza primaria nell’emergenza estrema, è stata rimettere in alveo i torrenti Re e Cobello, in modo che non continuassero a inondare di acqua il paese, ma tornassero a defluire nell’Oglio. Risultato raggiunto venerdì. La seconda era liberare le strade dai massi e detriti più grossi, oltre che dal fango, per permettere il passaggio più agevole dei mezzi. Il poderoso dispiegamento di forze del fine settimana ha consentito di raggiungere anche questo obiettivo. Ora l’attenzione si posta sugli edifici, sulle case dei cittadini e sulle attività commerciali. All’opera ci sono i vigili del fuoco, che uno dopo l’altro stanno passando al setaccio gli immobili su via Nazionale e strade laterali, nelle località Crist e Brendibusio. Nelle ultime ore hanno consegnato al sindaco Carlo Sacristani il primo «triage», che certifica i primi edifici non agibili.

Il primo bilancio

  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità
  • A Niardo si lavora per tornare alla normalità
    A Niardo si lavora per tornare alla normalità

Sedici i fabbricati analizzati, quasi tutti composti da più unità abitative, per un totale di 34 appartamenti, nei quali vivevano 81 persone. Ottantuno nomi che, di conseguenza, non possono rientrare a casa, come da ordinanza, e che vengono considerati «sfollati». l conti non sono ancora chiusi e sono destinati probabilmente a salire e c’è anche chi ha deciso in maniera spontanea di allontanarsi. I motivi sono tanti: nelle case non c’è ancora il gas, in molte manca l’acqua e dov’è presente va bollita. Per questo è stata installata una cisterna nel piazzale della scuola materna e altre due sono al Crist, da cui attingere acqua non potabile, da bollire. Per i consumi umani i volontari distribuiscono di casa in casa acqua in bottiglia (la Ferrarelle ha donato 30mila litri di Vitasnella).

Servizi

E per lavarsi è possibile andare al liceo di Breno, dove sono messe a disposizione le docce (in palestra c’è anche il punto accoglienza con le brandine, finora inutilizzate perché tutti si sono arrangiati, rifugiandosi dai parenti). «Ora iniziamo a entrare nelle case e cominciamo a svuotarle - spiega Sacristani -. Dopo i torrenti e le strade, oggi ci concentriamo sulle abitazioni civili, che vengono verificate e, in caso di problemi, dichiarate inagibili. I sopralluoghi proseguono, non è detto che i numeri aumentino o che qualcuno non possa rientrare, aspettiamo la conclusione dell’operazione. L’illuminazione è stata ripristinata ovunque, stiamo cercando la perdita dell’acquedotto, speriamo di sistemare il prima possibile». Ieri si è svolta una nuova riunione del centro di coordinamento allestito nella sede dei vigili del fuoco a Breno; al centro le attività di sgombero e come organizzarle, tenuto conto delle forze in campo e dei volontari.

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