Un nuovo pitocco di Ceruti alla Pinacoteca Tosio Martinengo

In deposito da un privato sostituisce la «Lavandaia» in prestito a Roma per la mostra su Pasolini
Giacomo Ceruti, «Pitocco seduto», ca. 1730-35, collezione privata - Foto Rapuzzi
Giacomo Ceruti, «Pitocco seduto», ca. 1730-35, collezione privata - Foto Rapuzzi

Sguardo dimesso e abito di stracci, magistralmente delineati dal pennello di Giacomo Ceruti. Un nuovo pitocco viene ad abitare da martedì la sala della pinacoteca Tosio Martinengo dedicata alla pittura pauperista. L’opera, «Pitocco seduto», databile attorno al 1730-35, viene data in deposito per cinque anni da un privato, e torna visibile al pubblico dopo quasi 70 anni dall’ultima uscita: venne esposta infatti alla mostra milanese del1953 sui «Pittori della realtà in Lombardia» curata da Roberto

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