Un anno in poche ma sentite parole

A guardare le parole più cercate dagli italiani sul web nel 2020 viene fuori un Paese immerso in un film neorealista, o in una realtà distopica
Una mascherina gettata a terra - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
Una mascherina gettata a terra - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
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A guardare le parole più cercate dagli italiani sul web nel 2020 viene fuori un Paese immerso in un film neorealista, o in una realtà distopica. «Mascherine antivirus», «lievito di birra», «Amuchina». Se un eremita si mettesse oggi davanti allo schermo si chiederebbe: «Cos’è successo?».

Rimasto isolato in una foresta o su una vetta per un intero anno, il nostro leggerebbe che da gennaio la ricerca più effettuata dagli italiani sul web è «pane fatto in casa». Storcerebbe il naso, ma comincerebbe a maturare l’idea che dev'essere accaduto qualcosa di davvero grosso per passare da «Sanremo» e «Nadia Toffa» nel 2019 a «Coronavirus».

Indugerebbe ancora sulla parola «Spid», ma inizierebbe a capire con la successione «pandemia», «contagi», «nuovo Dpcm». Ora l’inquietante descrizione didascalica è chiara: è stato un dramma. Ma poi si ritroverebbe davanti agli occhi anche i nomi di due campioni dello sport: «Diego Armando Maradona» e «Kobe Bryant». E capirebbe che le ferite sulla pelle della nostra società non sono solo quelle del virus. Se il primo ha detto addio al tramonto dell’anno, il secondo se n’è andato all’alba: era solo il 26 gennaio. Dopo un anno di simili ricerche, il collasso di Google del 14 dicembre è la degna metafora che sigilla definitivamente il 2020.

 

 

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