Treni, trasporto regionale in tilt: un lavoratore su tre è a casa
Un lavoratore di Trenord su tre è a casa per il Covid. E il trasporto ferroviario finisce su un binario morto, con decine e decine di corse soppresse in tutta la Lombardia, oltre a ritardi e disservizi di vario genere. La situazione per chi si deve spostare in treno in questi giorni è da grido di Munch e a riferirla è Dario Balotta di Europa Verde, esperto nel settore: «Le disfunzioni gestionali di Trenord già sono consistenti - rileva -, ma a esse si aggiungono i riflessi della pandemia con un numero di malati o di persone in quarantena che oggi hanno raggiunto il 32% del personale rispetto alla forza organica. A questi vanno sommati un tasso di assenze del 5-7% e una carenza di organico del 10-15%».
Con questi numeri non è difficile immaginare che per i pendolari la vita sia diventata ancora più difficile. Tanto che per la seconda volta in sette giorni hanno deciso di prendere carta e penna e di scrivere al governatore Attilio Fontana. Sulla missiva c’è anche la firma, tra i numerosi comitati lombardi, di Sbiancalafreccia, a rappresentare il disagio e la rabbia di migliaia di bresciani, ormai giunti al limite della sopportazione.
La lettera al presidente Fontana
«Egregio presidente - leggiamo - a una settimana dall’invio della lettera dei comitati non ci è giunta alcuna risposta da parte sua in merito al quesito che ponevamo sul costante degrado del Servizio ferroviario regionale lombardo a partire dal 2018. Registriamo però da più parti diversi tentativi per giustificare il disastro del servizio di Trenord nascondendosi dietro la pandemia. Chiudiamo subito la questione osservando che, per giustificare le difficoltà di Trenord, vengono dichiarate percentuali di assenze per positività e quarantene che sono diverse volte superiori sia a quelle medie della popolazione italiana sia a quelle medie registrate nelle aziende italiane di qualsiasi settore merceologico. Qualcosa sicuramente non va in questi dati, comunque non ufficiali, oltre che nella stessa Trenord».
La richieste dei pendolari
Quello che i pendolari chiedono a gran voce è di «conoscere quale sia l’effettivo stato dell’organico di Trenord rispetto al fabbisogno per il ripristino pieno del servizio ai livelli del 2018». «La nostra impressione - rimarca Giancarlo Bontacchio di Sbiancalafreccia - è che il Covid sia una grande copertura di un peggioramento complessivo della gestione dei treni regionali e della diminuzione delle corse. Del resto, quando il virus l’anno scorso aveva diminuito il suo impatto, non abbiamo assistito a un ripristino delle corse che c’erano nel periodo pre pandemia».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
