Tre anni in prigione da innocente: il risarcimento è una beffa

Disposto un risarcimento di 400mila euro per l'ingiusta detenzione di Saverio De Sario, ma lo Stato ne ha trattenuti seimila
L’abbraccio di Saverio De Sario con i figli © www.giornaledibrescia.it
L’abbraccio di Saverio De Sario con i figli © www.giornaledibrescia.it
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Lo Stato ha tolto fino alla fine a Saverio De Sario. Dopo i tre anni di vita, 1068 giorni, trascorsi in cella da innocente, ora l’ultima beffa arriva dal risarcimento per ingiusta detenzione.

Dei 400mila euro disposti dalla Corte di Perugia il Ministero dell’economia ne ha trattenuti seimila «pari alla metà delle spese di registrazione fiscale prenotate a debito» si legge nel provvedimento firmato dal dirigente del Tesoro Fabio Delle Donne e inviato a Saverio De Sario. L’uomo che era stato condannato a 11 anni di carcere per abusi sui figli bambini che una volta maggiorenni hanno però ritrattato tutto scagionando il genitore e, spiegando che era stata la madre a dire loro di mentire, spalancarono le porte ad una revisione del processo conclusasi con l’assoluzione.

De Sario, che all’epoca dei fatti aveva vissuto tra Brescia e la Sardegna sua terra di origine, aveva chiesto un risarcimento ben più pesante. Un milione e mezzo di euro che però la Corte d’Appello di Perugia ha rigettato. «Già non ero d’accordo con quanto versato per l’ingiusta detenzione, figuriamoci ora» è l’unico commento dell’avvocato Massimiliano Battagliola legale di De Sario al quale alla fine lo Stato italiano ha versato 393.998 euro. «Quei seimila euro trattenuti sono la ciliegina marcia sulla torta mal riuscita» è il commento di De Sario. «Purtroppo i meccanismi della giustizia e dello Stato ho imparato a conoscerli. È solo l’ultima delusione».

 

 

 

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