Trasporto pubblico locale: «La Provincia si impegna a evitare i tagli a bilancio»

Il presidente Moraschini rassicura i Comuni di Brescia e Paderno, preoccupati per il servizio
Studenti alla fermata del pullman - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Studenti alla fermata del pullman - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il bilancio di previsione (per gli anni 2024/2026) che pareggia a quasi 430 milioni di euro (per quanto riguarda l’esercizio del prossimo anno) ha ottenuto ieri il via libera dall’Assemblea dei sindaci (praticamente all’unanimità dei presenti, circa 65 Comuni rappresentanti la maggioranza dei bresciani) e del Consiglio provinciale.

Nei giorni scorsi il Broletto aveva approvato il documento unico di programmazione e lo schema di bilancio per il triennio 2024/2026.

Il confronto

Le discussioni si sono ampiamente svolte negli incontri precedenti, ieri tutto si è quindi svolto senza intoppi. Il vicesindaco di Brescia, Federico Manzoni, al momento del voto ha però annunciato la sua astensione, la causa? I tagli dei trasferimenti all’Agenzia del Trasporto pubblico locale, a bilancio le risorse sono passate (annualmente) da 2,284 milioni di euro a 1,884 milioni di euro, quindi 400mila euro l’anno, per un totale di 1,2 milioni di euro nel triennio. Un tema sempre caldissimo quello del trasporto pubblico, soprattutto dopo gli aumenti di settembre, sia per il fronte cittadino che per l’extraurbano. La posizione critica del vice sindaco Manzoni ha trovato il supporto anche di Silvia Gares, sindaca di Paderno Franciacorta. Immediata la replica del presidente della Provincia Emanuele Moraschini che si è impegnato a trovare le risorse nella prima variazione al Bilancio dell’ente. È così arrivato il voto favorevole al bilancio di previsione anche da Manzoni e Gares.

«La realtà economica del nostro Ente purtroppo non è una novità, così come non scopriamo oggi tutte le criticità del Tpl che vive una "tempesta perfetta" su più fronti - sottolinea Giacomo Zobbio, consigliere provinciale con delega al Tpl -. Questi tagli non sono certamente a cuor leggero ma, in attesa di una riforma che riporti a piena integrità le Province con risorse consone, lavoreremo per continuare a garantire un servizio che sia il più possibile adeguato. Come diceva mia nonna "la polenta si fa con la farina che hai a disposizione"».

«Nonostante tutto il quadro attuale - prosegue Zobbio -, mi sembra giusto ricordare che siamo comunque riusciti a tutelare studenti e lavoratori dagli aumenti per gli abbonamenti annuali. Inoltre condivido quanto già detto dal presidente Moraschini: la Provincia ha sempre dimostrato di mantenere fede agli impegni presi e non ho dubbi che anche stavolta sarà così».

Gli aumenti

Il via libera all’aumento delle tariffe del trasporto pubblico a Brescia e provincia dal primo settembre scorso (e la richiesta unanime di più risorse statali per continuare a garantire un servizio adeguato al bacino bresciano) era arrivato in estate dall’assemblea dei soci dell’Agenzia del Tpl (40% Comune di Brescia, 40% Provincia, 10% Regione, 5% Comune di Nave e 5% quello di Rodengo Saiano). La Loggia e la Provincia avevano poi ratificato le scelte.

«Gli ultimi aumenti - aveva spiegato la sindaca Castelletti - risalgono a fine 2013, dieci anni dopo, con l’inflazione che tutti ben conosciamo, siamo costretti a rivedere le tariffe. Con una precisazione fondamentale: questi saranno gli unici aumenti per tutto il mio mandato». Aumenti nati da due esigenze: migliorare la qualità del servizio su alcune tratte critiche (basti pensare ai disagi durante l’anno scolastico in alcune aree della Bassa e della Valtrompia) e contrastare l’evasione (sulle corriere extraurbane i «portoghesi» sfiorano il 30%).

Ma per il trasporto pubblico la strada è sempre in salita. 

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