Tram a Brescia, vertice a Roma: la Loggia ci crede
«Siamo fiduciosi». Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono si lascia andare a un «cauto ottimismo». L’incontro con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini è stato «positivo». Nessuna certezza sul finanziamento o sulla cifra che potrebbe arrivare a Brescia. Ma la sensazione è che il progetto del nuovo tram cittadino abbia fatto un passo avanti. Il ministro ha infatti illustrato il pacchetto di investimenti da 32 miliardi di euro inserito nella Legge di Bilancio 2022 per infrastrutture e mobilità sostenibile (16 alle ferrovie, 9 alle strade, 7 alla mobilità sostenibile). Un modo per dare «continuità alla strategia del Recovery plan anche dopo il 2026». Di questo pacchetto 4,7 miliardi saranno destinati a tram e metropolitane. Un consistente incremento del budget che dovrebbe alzare le possibilità della Loggia di veder finanziato il proprio. Per la conferma bisognerà aspettare le prossime settimane, ma intanto l’incontro di ieri ha restituito «elementi di serenità».
Il piano
La Loggia ci aveva provato già nel 2019 ma al tempo il progetto era finito tra quelli ammessi ma non finanziati per mancanza di fondi. Lo scorso 15 gennaio il Comune di Brescia ha inviato al ministero la nuova istanza per accedere ai finanziamenti per il «trasporto rapido di massa» (tram e metropolitane).

Con il tram si calcola che i passeggeri del trasporto urbano (bus, metro e tram) possano passare dai 58 milioni del 2019 (nel 2012, prima della metro, erano 41) a 86 milioni (dato del 2032) tagliando del 3,3% il traffico.
L’incontro
Ieri mattina il sindaco Emilio Del Bono e l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni, a Roma, hanno illustrato al ministro Giovannini questa strategia. «È stata l’occasione per presentare al ministro il nostro piano di lavoro e i progetti in campo» ha spiegato al termine Manzoni. Non solo tram, ma anche il «treno metropolitano» verso Iseo e Montichiari, l’alta velocità, il salto dei passeggeri del Tpl grazie alla metro (da 41 a 58 milioni). Giovannini prima ha ascoltato. Poi ha fornito «novità positive». La prossima settimana si terrà la conferenza Stato-Regioni con le opere finanziate dal Pnrr; opere che devono essere «attivate» entro giugno 2026. I progetti che vanno oltre quella data (la prima corsa del tram è prevista nel 2029) dovranno quindi essere finanziati con risorse Statali, «liberate» dal Pnrr. Per il «trasporto rapido di massa» erano disponibili 700 milioni di euro. Ma con la legge di stabilità sarà stanziato un altro miliardo proprio per «dare risposta al maggior numero di istanze».Per «promuovere la mobilità sostenibile attraverso la cura del ferro nelle grandi aree urbane» ha spiegato ieri una nota del ministero, sono poi previsti 3,7 miliardi per l’estensione delle metropolitane di Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli, le città che di solito «drenano» la maggior parte dei finanziamenti statali. Queste due mosse (i soldi in più per il trasporto di massa e il budget ad hoc per le grandi città) dovrebbe consentire a Brescia di portare a casa qualcosa. «Nelle prossime settimane arriverà la conferma ufficiale di chi è dentro e chi fuori» spiega Manzoni. «Noi siamo ottimisti». Il prossimo passo dovrebbe essere quello dell’approvazione dell’elenco dei progetti ammessi. Poi partiranno i finanziamenti in base alle risorse disponibili, qualcosa già entro l’anno, qualcosa a inizio 2022. Si vedrà.
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