Le Ferrovie pronte a realizzare il tram per Brescia

Al convegno per i 110 anni del Tpl bresciano, Renato Mazzoncini ha dettato la road map dell’opera
TRAM, FS DICE SI' ALL'ACCORDO
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Il tram di Brescia potrebbe presto avere le gambe per camminare, passando da semplice ipotesi a progetto concreto con tanto di finanziamenti. Un’operazione «a costo zero» per la Loggia, che potrebbe dotare la città di due linee tramviarie sfruttando i contributi statali (l’ultima legge di stabilità ha rifinanziato il fondo per le infrastrutture di trasporto in sede fissa) e la disponibilità delle Ferrovie dello Stato che nel proprio piano industriale hanno messo 2,3 miliardi per realizzare tram e metro.

L’amministratore delegato del gruppo Fs, il bresciano Renato Mazzoncini, lo aveva anticipato al nostro giornale lo scorso gennaio.

Ieri lo ha ribadito al convegno «110 anni di trasporto pubblico a Brescia»: «Siamo disponibili a studiare insieme a Brescia Mobilità il progetto della tramvia e a costituire una società-veicolo per realizzarlo, trasformando il tram in realtà in tempi abbastanza rapidi». L’incontro di ieri, in Loggia, è stata l’occasione per ricordare la «municipalizzazione» del servizio di trasporto, avvenuta nel 1908. Al tempo il Comune decise di realizzare tre linee di tram elettrico, un’innovazione. Ora Brescia potrebbe tornare alle origini, dotandosi di un moderno tram, senza «fili», che copra i quartieri non raggiunti dal metrò. Costo: 380 milioni.

Operazione tram. Il progetto è uno dei pilastri del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato dal Consiglio comunale il 19 febbraio. Martedì la giunta ha affidato a Brescia Mobilità la redazione del progetto preliminare.

«L’obiettivo - ha spiegato Mazzoncini - è ottenere il 50-60% di risorse statali, il nostro piano finanziario ha sufficiente capienza per coprire la restante parte». Se da Roma arriveranno i soldi, Bs Mobilità e Fs costituiranno una società ad hoc per realizzare l’opera, senza gravare più di tanto sulle casse comunali (qualcosa potrebbe comunque arrivare da Comune e Regione). Trattandosi di un project financing, la Loggia dovrà poi mettere a gara il progetto, per vedere se ci sono altri operatori interessati a realizzarlo. A parità di offerta l’Ati Brescia Mobilità-Fs avrà diritto di prelazione.

«Credo che già nel 2019 si possa fare la gara» ha spiegato Mazzoncini. Ma perché un tram a Brescia? «Con gli stessi soldi del prolungamento della metro verso la Fiera, potremmo integrare il trasporto cittadino con due intere linee d’eccellenza» ha spiegato l’assessore Federico Manzoni.

Brescia ha sempre scommesso sul futuro e la metro ha rilanciato il Tpl cittadino, arrivato a 54 milioni di passeggeri, +31% in soli 5 anni. «Non ci accontentiamo - ha detto il sindaco Del Bono -. Il trasporto pubblico è il perno su cui costruire una pianificazione che renda più competitivo il nostro territorio». Non solo tram, ma anche linee suburbane per coprire la «Grande Brescia» e arrivare a 65 milioni di passeggeri. Ci sono 110 di storia alle spalle, spiega il sindaco, «un’eredità da proiettare in avanti con coraggio e concretezza». E con la «fortuna», ha aggiunto, di aver trovato un partner come il numero uno di Fs.

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