Tragedia di via Lamarmora: la rabbia e il dolore

Il giorno dopo il tragico incidente di via Lamarmora, nel quartiere monta la protesta per una viabilità lasciata allo sbaraglio.
"PRIMA O POI DOVEVA SUCCEDERE"
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Cronaca di una tragedia annunciata, e che forse si poteva evitare. Quella che nella serata di domenica ha spezzato in un istante le vite di Mauro Rossi e dell’anziana madre Annina Breggia, travolti da una motocicletta lanciata a folle velocità su via Lamarmora.

Un impatto fortissimo, che non ha lasciato scampo a Mauro, mentre la madre è spirata poco dopo il ricovero in Poliambulanza.

Un episodio, e non il primo, che preoccupa i residenti della zona: sono molti a denunciare i problemi di viabilità, la mancanza di dissuasori di velocità, i dossi, gli automobilisti e i ciclisti che in barba alle norme della strada, spesso quando è sera, raggiungono velocità elevate non curanti della presenza di giovani e anziani ai lati della strada o fermi ai semafori. A riferirlo sono le persone più disparate: mamma Debora con il piccolo Josef per mano, Renato e Graziella, che difficilmente riescono ad immettersi sulla strada dove ieri erano riversi i corpi di madre e figlia. E tanti altri, che denunciano l'incuria e l'incipiente degrado di un quartiere dove ad abitare sono soprattutto anziani, i quali hanno bisogno di qualche attenzione in più, anche quando devono attraversare ad un semaforo e una quindicina di secondi in più di luce verde potrebbe far loro comodo.

Ora, per far chiarezza sulla dinamica dell’incidente è stata disposta l’autopsia su entrambe le vittime, così da poter riconsegnare le salme ai parenti, per poter così organizzare le esequie.

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