IL CASO
Tolte le tombe dei bimbi mai nati: «Mi sono sentita persa»

Un gesto pietoso. Una croce, fiori, un palloncino sul campo rimasto vuoto
«Mi sono sentita persa, non so neanche descrivere cosa ho provato. Ora il mio bambino l’ho perso per sempre», racconta Silvia. È la mamma di uno dei bambini mai nati, o deceduti pochi giorni dopo essere stati partoriti, seppelliti al cimitero Vantiniano nel riquadro A. O meglio, seppelliti fino a qualche settimana fa. In quello spazio infatti il Comune è intervenuto da poco per le esumazioni. Senza che tante, troppe famiglie, ne fossero a conoscenza.
«Mi sono sentita mancare il respiro davanti a quel vuoto e mi sembrava di vivere una situazione surreale. Ho provato una strana forma di panico - spiega un’altra mamma -. Cercavo l’angioletto che contraddistingueva la tombina, dicendomi che se avessi trovato lui avrei trovato anche la mia bambina». L'angioletto, le tombe, i peluche. Non c’è più nulla. «Avevo in mano il mio piccolo vaso di fiori bianchi, il cuore si è fermato, davanti a me una distesa di niente, un campo vuoto, ecco come mi sentivo. Come un campo vuoto», aggiunge un altro genitore che accetta di raccontare quello che definisce «un dramma nel dramma», testimoniato anche dalle numerose lettere arrivate al giornale.
«Dopo essere stata convocata per ritirare la targhetta con il nome e l’angioletto della tombina che una persona gentile addetta ai lavori del cimitero è riuscita a trovare, si è formato un grande vuoto dentro me, un vuoto che c’è sempre stato da quando ho perso la mia bambina, ma ora dopo questa terribile esperienza è ancora più profondo. Vorrei un posto al cimitero con i nomi di tutti questi bambini passati sulla terra per pochi attimi e dei quali si è tolta ogni traccia», sono le parole di una mamma. «Qualcuno ci dica perché nel 2021 le comunicazioni non passano, perché non hanno messo gli adesivi come accade solitamente per le esumazioni o non ci hanno chiamato come hanno fatto per qualcuno. Ho rovistato in uno scatolone per cercare i suoi oggetti, gli oggetti che c’erano sulla tomba della mia bimba. Avevo la nausea dal dolore».
C'è chi arrivato in tempo prima dell’intervento degli addetti. «Io sono riuscita per caso a trasportare la mia bambina in un altro cimitero, ma se per caso questo non fosse stato possibile oggi non avrei nessun posto fisico dove andare a trovarla insieme ai suoi fratelli». Non mancano la rabbia e la richiesta di risposte. «Voglio sapere perché non c'erano avvisi, perché non è rimasta nemmeno più la targhetta con il nome del mio Andrea Raffaele», si sfoga mamma Veronica. «Voglio sapere chi si è permesso di calpestare il dolore più grande della mia vita, voglio sapere come è possibile che non sia rimasto nulla di tutti quei bambini».
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