Tiziano Ronchi, nelle prossime ore in Nepal nuovo confronto tra accusa e difesa

Si spera possa essere quello definitivo affinché il docente bresciano accusato di furto possa rientrare in Italia
Tiziano Ronchi era trattenuto in Nepal dal 5 marzo scorso © www.giornaledibrescia.it
Tiziano Ronchi era trattenuto in Nepal dal 5 marzo scorso © www.giornaledibrescia.it
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Tra qualche ora Tiziano Ronchi, l’insegnate bresciano trattenuto in Nepal dal 5 marzo scorso, potrebbe conoscere il suo destino. Nella giornata di mercoledì infatti è previsto un nuovo, e si spera decisivo, confronto tra l’accusa e la difesa sulla vicenda del presunto tentativo di furto ai danni di un tempio sacro. Le autorità delle zone archeologiche accusano infatti il docente bresciano di aver cercato di sottrarre un frammento di legno, ma la perquisizione non ha dato esito e neppure è mai stato prodotto in aula il video che in un primo tempo le autorità sostenevano di avere.

Ronchi, sempre seguito dalle autorità diplomatiche italiane e da alcuni giorni raggiunto anche dal padre Fausto, si è sempre detto innocente e, seppur provato dalla detenzione e dalla lunga permanenza forzata in Nepal, resta fiducioso. «Spero con tutto il cuore che le valide prove della mia innocenza smentiscano tutte le infondate accuse e che questa situazione logorante volga al termine» spiega l’artista in un messaggio. E poi ribadisce: «Ho voglia di tornare alla mia vita! Mi mancano davvero tanto i miei cari, i miei studenti, le mie montagne e la mia arte!».

Ronchi comunque non ha perso spirito e intraprendenza: «In questo periodo di reclusione, con il poco materiale reperibile, ho preparato alcuni frammenti di opere che, una volta rientrato in Italia, spero di esibire in una mostra personale che racconterà di tutta quest'esperienza che ha lasciato un segno indelebile nelle mia vita».

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