Terremoto in centro storico: l'esercitazione è per salvare l'arte

Al Capitolium la chiusura di un corso dedicato all'emergenza nel settore dei beni culturali. Simulato l'intervento tra le sale del foro
  • L'esercitazione post terremoto al Capitolium
    L'esercitazione post terremoto al Capitolium
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Calcinacci, un frontone schiantato davanti all’ingresso, estintori e statue caduti, le ali della Vittoria alata piombate al suolo e mosaici staccati dalle pareti. Esercitazione di protezione civile stamattina al Capitolium: è stato simulato uno scenario post sisma.

Un allenamento che è stato la prova pratica e conclusiva di un corso per operatori e volontari che operano con i beni culturali, carabinieri della Tutela del patrimonio Culturale, Ministero dei Beni Culturali e della Sovrintendenze di molte città lombarde. Il primo con questa formula per Brescia che finora ne aveva realizzati di didattici. Qui si è operato esattamente come si farebbe nella realtà.

Alle 9 il briefing nella White room di Santa Giulia dove sono stati allestiti i Centri operaivi comunale, regionale e nazionale. Sono quindi entrati in azione i Vigili del fuoco che hanno fatto una prima verifica esterna ed interna, il cosiddetto «quick triage», e hanno assegnato codici e colori ai beni da recuperare.

Poi è toccato ai volontari della Protezione Civile della Val Carobbio che hanno montato  le tende della colonna mobile nello spazio di fronte alla scalinata del Foro e quindi hanno messo a disposizione delle squadre di recupero scatole, polistirolo e pluriball dove poi depositare i beni e proteggerli.

Allora sono entrare in azione le 4 squadre di recupero, ognuna con il suo compito, indicato da un colore che corrisponde al bene da prendere in consegna. Missione compiuta al deposito delle scatole con i preziosi reperti al comando della Polizia Locale.

Contemporaneamente il Comune ha attivato un'esercitazione nei quartieri coinvolgendo una quarantina dei 120 segnalatori qualificati che hanno il compito, in caso di terremoto, di comunicare alla Loggia lo stato della viabilità, delle case, dei monumenti. In 23 parchi cittadini, chiamati come se la terra avesse veramente tremato, si sono riuniti per le procedure previste dal Piano di Protezione Civile comunale.

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